Esercitazione internazionale ‘Volpe Bianca 2025’: 1.300 militari addestrati tra Dolomiti e sci

Cortina d’Ampezzo ha ospitato l’evento “Volpe Bianca 2025”, un’importante esercitazione internazionale delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano. Per un periodo di cinque giorni, 1.300 soldati hanno messo alla prova le proprie abilità nelle spettacolari Dolomiti, tra l’Alto Adige e il Veneto. Questo addestramento ha rappresentato una tappa fondamentale nel potenziamento delle capacità artiche delle Forze Armate Italiane. L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui il sottosegretario alla Difesa con delega all’ambiente artico, Isabella Rauti, e il generale Michele Risi, comandante delle Truppe Alpine.

Dettagli delle esercitazioni Ice Patrol e Ice Challenge

Le esercitazioni più significative di quest’anno sono state “Ice Patrol” e “Ice Challenge”, che hanno coinvolto reggimenti delle brigate alpine Julia e Taurinense, insieme a contingenti di Polonia e Romania. Ice Patrol si è concretizzata in un test rigoroso della durata di 72 ore, centrato su pianificazione, movimento e tecniche di combattimento in alta montagna. Tra le prove affrontate dai militari vi sono state il superamento di ostacoli naturali nelle ore notturne, operazioni di fuoco con armi e il soccorso di un collega ferito, il tutto utilizzando comunicazioni radio in inglese.

L’Ice Challenge ha visto invece protagonisti squadre di quattro elementi che hanno partecipato a una staffetta sci-alpinistica. Il percorso, di 16 chilometri con un dislivello di 1000 metri, ha portato i militari della Nordic Arena di Dobbiaco a una prova di resistenza e abilità tecnica. Un aspetto rilevante di questo evento è stata la partecipazione di atleti di fondo del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, impegnati in un’iniziativa volta all’inclusività, e dedicata alla memoria dei militari caduti in operazioni internazionali nel dopoguerra. La staffetta è stata vinta dal 7/o reggimento alpini di Belluno.

Arctic Shield e l’utilizzo di tecnologia avanzata

Un’altra componente chiave di questa esercitazione è stata “Arctic Shield”, un’attività a partiti contrapposti caratterizzata da un forte impiego di tecnologia. Questa fase ha coinvolto il 9/o reggimento di sicurezza cibernetica ‘Rombo’, che ha utilizzato droni e sistemi di guerra elettronica per sostenere le manovre delle truppe alpine del 3/o reggimento della brigata Taurinense, oltre a tutti gli altri reparti partecipanti. L’importanza di queste tecnologie è emersa chiaramente durante le operazioni simulative in un ambiente innevato che ricorda le condizioni artiche.

L’esercitazione si è svolta a 2000 metri di altitudine nelle Dolomiti pusteresi e ha visto impegnati militari del 5/o e 7/o reggimento alpini, oltre a reparti del 4/o reggimento Alpini paracadutisti Ranger e del 5/o artiglieria ‘Superga’. Sul campo hanno operato anche velivoli dell’Aviazione dell’Esercito, insieme a specialisti del 2/o genio guastatori, del 28/o reggimento Pavia e del 2/o reggimento trasmissioni alpino. Il supporto logistico necessario per il buon andamento dell’esercitazione è stato fornito dal reggimento logistico Julia.

La preparazione e il coordinamento di queste prove dimostrano l’impegno continuo delle Forze Armate Italiane nel mantenere elevati standard di operatività e nell’affrontare le sfide di un ambiente montano sempre più complesso.

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