Durante i mesi invernali, molte persone adottano abitudini che sembrano essere salutari e protettive, ma che in realtà potrebbero esporle maggiormente a raffreddori e influenze.
Una di queste abitudini, che potrebbe sembrare innocua, è il rifugio all’interno delle mura domestiche per sfuggire al freddo. Questa pratica può, paradossalmente, facilitare la diffusione di virus.
Come spiega la Dott.ssa Ebru Karpuzoglu, immunologa e docente presso l’Università della Georgia, la stagione fredda non è semplicemente un periodo in cui le temperature calano, ma è anche un momento in cui le persone tendono a radunarsi in spazi chiusi. “Un fattore primario è che le persone trascorrono più tempo in casa con gli altri, aumentando il contatto ravvicinato e la probabilità di trasmissione del virus”, afferma la Dott.ssa Karpuzoglu. La scarsa ventilazione degli ambienti interni contribuisce ulteriormente alla circolazione delle goccioline respiratorie che trasportano virus come i rinovirus e i coronavirus.
L’importanza dell’umidità e della vitamina D
Un altro aspetto poco noto è che l’aria secca e fredda dell’inverno può irritare le mucose del naso, che rappresentano una delle prime linee di difesa del nostro corpo contro i patogeni. Quando queste membrane si seccano, perdono parte della loro capacità di intrappolare ed espellere i virus, rendendoci più vulnerabili alle infezioni. Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha evidenziato come un basso tasso di umidità possa aumentare la trasmissione aerea dei virus, spiegando così l’aumento dei casi di raffreddore e influenza durante l’inverno.
Inoltre, la ridotta esposizione alla luce solare durante questi mesi porta a una diminuzione dei livelli di vitamina D nel nostro organismo, una vitamina essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario. Livelli insufficienti di vitamina D possono compromettere la nostra capacità di combattere le infezioni, rendendoci più suscettibili a malattie come il raffreddore.
La Dott.ssa Karpuzoglu sottolinea inoltre che anche lo stress può indebolire la risposta immunitaria, prolungando i tempi di recupero e aumentando la gravità dei sintomi. “L’esercizio fisico intenso, in particolare quando si è già malati, può portare a un rilascio eccessivo di cortisolo, un ormone dello stress che può sopprimere la funzione immunitaria se elevato per lunghi periodi”, avverte la Dott.ssa Karpuzoglu. La disidratazione, un altro effetto collaterale dell’eccessivo esercizio fisico, può aggravare sintomi come il mal di gola e la congestione.
Strategie per un inverno più sano
Per affrontare l’inverno in modo più sano, è consigliabile optare per attività fisiche moderate, come lo yoga o brevi passeggiate, che possono aiutare a mantenere il corpo in movimento senza sovraccaricare il sistema immunitario. Queste pratiche possono anche favorire una migliore circolazione e ridurre l’infiammazione, aspetti cruciali per il recupero. Ascoltare il proprio corpo, dare priorità al riposo, all’idratazione e a una corretta alimentazione sono strategie fondamentali per sostenere il sistema immunitario durante la lotta contro il raffreddore.
Quindi, mentre siamo tentati di rifugiarci al caldo e di mantenere un alto livello di attività fisica per contrastare la sedentarietà invernale, è importante ricordare che a volte il miglior rimedio è prendersi cura di sé e permettere al corpo di riposare e recuperare. Essere consapevoli dei rischi associati a queste abitudini apparentemente salutari può aiutarci a navigare la stagione fredda con maggiore attenzione e salute.