Enrico Borello, attore romano emergente sul panorama cinematografico italiano, ha svelato il suo desiderio di interpretare Adriano Celentano. Nell’ultimo episodio del vodcast di Adnkronos, interessa non solo il suo obiettivo, ma anche la sua carriera, attualmente segnato dal nuovo film “La città proibita” di Gabriele Mainetti. Borello, nelle sale con il suo primo ruolo da protagonista, racconta la sua esperienza e le sfide affrontate nella realizzazione del film, intrecciando il suo destino a quello di un personaggio che riflette le fragilità umane.
Aspirazioni e riconoscimenti
Enrico Borello ha espresso il suo sogno di indossare i panni di Adriano Celentano, affermando che gli è stato detto di assomigliargli nella giovinezza. La sua ammirazione per il cantante e attore leggendario riflette l’aspirazione di sfidare se stesso in un ruolo complesso. La sua partecipazione al vodcast di Adnkronos ha offerto uno scorcio sulla sua personalità e sui suoi obiettivi professionali.
Oltre a discutere delle sue ambizioni, Borello ha trasmesso un sincero apprezzamento nei confronti del regista Gabriele Mainetti. Quest’ultimo ha dato fiducia a Borello, scegliendolo per il ruolo di protagonista in “La città proibita”, una decisione audace vista la sua relativa scarsa notorietà. Borello ha sottolineato il coraggio del regista, che ha deciso di puntare su un attore poco conosciuto, evidenziando le difficoltà economiche che a volte ostacolano scelte simili nel mondo del cinema.
Un personaggio complesso e sensibile
Nel film “La città proibita”, Borello interpreta Marcello, giovane cuoco coinvolto in una trama che lo vede legato a Mei, personaggio interpretato dalla stuntwoman cinese Yaxi Liu. Questa trama si sviluppa tra azioni adrenaliniche e momenti di intimità, evidenziando il contrasto fra la cultura romana e quella cinese. La loro relazione evolve in un contesto ricco di sensibilità, affinando la modalità con cui il personaggio di Borello affronta il mondo.
La struttura narrativa di “La città proibita” si distingue per la sua capacità di affrontare il tema della vulnerabilità maschile. Borello commenta che il suo personaggio incarna una forza interna, caratterizzata da una profonda accettazione delle fragilità personali. Questo approccio difforme dai tradizionali modelli di uomo forte, spesso rappresentati attraverso la violenza, si rivela rinfrescante nel panorama cinematografico attuale.
Collaborazioni e radici romane
La produzione del film ha reso possibile il reunion di Borello con Marco Giallini, attore con il quale aveva già collaborato in passato. Descrivendo il loro primo incontro, Borello ha ammesso che la chimica iniziale non era delle migliori. Tuttavia, sul set di Mainetti, le dinamiche sono profondamente cambiate, portando alla nascita di un legame di rispetto reciproco.
Giallini, descritto da Borello come un maestro dell’arte recitativa, rappresenta una figura carismatica sul set, il cui talento ha ispirato anche il giovane interprete. Le tradizioni romane hanno un ruolo centrale nella vita di Borello; egli è profondamente legato alla propria città, mai allontanatosi da essa e portando avanti usanze come la tombola romana. La passione per la cultura locale permea i suoi racconti, rendendo l’abilità di recitazione più autentica e sentita.
Progetti futuri e ambizioni professionali
Dopo il lancio di “La città proibita”, Borello ha menzionato che sono in fase di sviluppo ulteriori progetti cinematografici. Con due film in arrivo, oltre a provini imminenti, il giovane attore è animato da un entusiasmo palpabile per il futuro. Sebbene il lavoro rimanga al centro della sua vita, Borello ha sottolineato l’importanza di prendersi del tempo per sé e ha espresso il desiderio di una vacanza, un momento necessario per ricaricare le energie.
Quando gli è stato chiesto da quale regista auspica una collaborazione, la risposta è stata immediata: Borello vorrebbe ricevere una chiamata da Gabriele Mainetti per organizzare un pranzo, un modo per consolidare l’apprezzamento verso chi ha creduto in lui e nella sua capacità interpretativa. La strada è lunga, ma le prospettive che si presentano per l’attore romano sembrano promettenti.