Emergenza bradisismo a Pozzuoli: l’impegno della diocesi per gli sfollati e la comunità

La diocesi di Pozzuoli affronta la crisi del bradisismo, offrendo supporto agli sfollati e promuovendo solidarietà tra i fedeli, mentre educa sulla vulnerabilità del territorio e la necessità di prevenzione.
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Nella diocesi di Pozzuoli, i recenti eventi di bradisismo hanno creato una situazione di crisi che richiede l’impegno della comunità religiosa per assistere gli sfollati. La diocesi, operante in un’area storica e vulnerabile, sta attuando misure di sostegno per affrontare le conseguenze di un fenomeno naturale che continua a suscitare paura e incertezza tra la popolazione.

La diocesi e la zona rossa del bradisismo

La diocesi di Pozzuoli è attivamente coinvolta in una crisi che interessa non solo il comune di Pozzuoli, ma anche Bacoli, Monte di Procida e Quarto, fino ad arrivare ai quartieri occidentali di Napoli come Bagnoli e Fuorigrotta. Queste aree, popolose e caratterizzate da una ricca storia antica, si trovano attualmente nel centro del rischio, a causa dell’intensificarsi delle scosse sismiche. Gli eventi più recenti hanno portato la Protezione Civile a espandere il perimetro di attenzione, includendo anche altre località. Gli sfollati, finora stimati in trecentodue, sono un numero significativo poiché testimoniano la difficoltà vissuta da una comunità abituata a convivere con la fragilità del suo territorio.

Il bradisismo è un fenomeno che ha segnato l’area dei Campi Flegrei per secoli. Questa è la stessa terra dove, nel passato, si trovava il porto principale di Roma, e dove le scosse possono minacciare non solo gli edifici ma anche la stabilità psicologica della popolazione. La diocesi, pur vivendo l’angoscia del presente, è determinata a restare al fianco della comunità, aiutando i più vulnerabili, come gli anziani e i malati, in un momento così critico.

L’azione della Chiesa a fianco delle persone vulnerabili

Il Vescovo di Pozzuoli, Carlo Villano, ha preso l’iniziativa di attivarsi sollecitando i fedeli a rimanere uniti e a dare supporto a coloro che sono in difficoltà. Il suo appello evidenzia la necessità di unire la comunità attorno a un messaggio di solidarietà: “Fatevi vicini ai piccoli, agli ammalati, agli anziani che sono soli, a tutti coloro che sono impauriti.” L’impatto emotivo di tali episodi è palpabile; la paura di nuove scosse, l’incertezza del futuro e la necessità di abbandonare le proprie case creano un’atmosfera di angoscia. I parroci stanno seguendo le persone più vulnerabili visitando le abitazioni per portare conforto a chi si trova in situazioni difficili.

Tutte le messe continuano a essere celebrate regolarmente, momento di incontro e di riflessione per la comunità. In queste circostanze, la Chiesa locale si mostra come un punto di riferimento, cercando di tenere alta la morale e offrendo spunti di speranza contro un’epidemia di paura che ha colpito molti.

La rete di sostegno: volontari e istituzioni

La parrocchia del Santissimo Salvatore, guidata da Don Pino Natale, ha attivato una tensostruttura nella zona dell’ex base Nato di Bagnoli. Questo spazio è stato concepito per accogliere coloro che temono di tornare nelle proprie abitazioni e offre beni di prima necessità, come cibo e bevande calde. Nonostante le difficoltà del contesto, il lavoro di squadra tra Chiesa e volontari rappresenta un’efficace forma di assistenza: “Insieme ai volontari e alla Protezione Civile stiamo cercando di fornire comfort e supporto ai bisognosi,” afferma Don Pino.

Questa intensa attività di supporto è fondamentale per creare un senso di comunità e rassicurare le persone che affrontano l’incertezza del presente. La figura del Vescovo Villano, presente nei momenti critici, è simbolo di unità e speranza, e dimostra l’importanza del supporto morale: “Dobbiamo aprire alla speranza, al coraggio, alla forza,” ripete Don Pino, ponendo l’accento su quanto sia cruciale non solo assistere materialmente, ma anche psicologicamente la popolazione.

Conoscenza e consapevolezza del territorio

In questo contesto di emergenza, la diocesi ha invitato Tiziana Vanorio, docente di geofisica applicata e direttore di un laboratorio alla Stanford University, a un incontro dal significativo valore educativo. L’obiettivo è quello di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alla vulnerabilità della zona e alla necessità di apprendere a vivere in essa con maggiore attenzione. “Dobbiamo convivere con il bradisismo, ma in modo accettabile, proteggendo le nostre bellezze naturali e gli edifici,” ha dichiarato Monsignor Villano.

Questo approccio sottolinea l’importanza del sapere condiviso per affrontare le sfide future e per prepararsi a eventi potenzialmente dannosi, promuovendo una cultura della sicurezza e della prevenzione tra i cittadini. La Diocesi di Pozzuoli, attraverso le sue azioni, si pone come attore centrale non solo nel fornire assistenza immediata, ma anche nell’educare e creare consapevolezza, un passo cruciale per una convivenza serena e sicura.

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