Duro colpo alla criminalità a Crotone: 12 anni per l’istigatrice di un tentato omicidio

La Corte d’appello di Catanzaro ha emesso una sentenza che segna un’importante tappa nella lotta contro la violenza. Anna Perugino, 44 anni, è stata condannata a 12 anni di reclusione per concorso anomalo in tentato omicidio. La condanna si riferisce all’aggressione avvenuta l’11 agosto 2022 a Crotone, durante la quale Davide Ferrerio, originario di Bologna, è stato colpito e ridotto in coma irreversibile. La sentenza ha suscitato reazioni e soddisfazione tra i familiari di Ferrerio e nel contesto giuridico locale, segnando un cambio di rotta rispetto a una precedente condanna più lieve.

La sentenza e il profondo impatto sulla famiglia Ferrerio

Nel processo di secondo grado, la Corte d’appello ha ritenuto che la responsabilità della Perugino fosse maggiore rispetto a quanto stabilito in prima istanza dal Tribunale di Crotone, che le aveva inflitto una pena di otto anni per concorso anomalo in lesioni gravissime. In questa occasione, è emerso un forte dolore per la famiglia della vittima, che ha vissuto un incubo da quel tragico giorno. L’avvocato Fabrizio Gallo, legale dei Ferrerio, ha espresso la sua soddisfazione per la sentenza, affermando che finalmente è stata riconosciuta la gravità della situazione e il dolore incommensurabile della famiglia, segnando una risposta significativa da parte della giustizia.

L’aggressione e il coinvolgimento di altri soggetti

La storia di questo caso è complessa e coinvolge un gruppo di persone, tra cui il compagno della Perugino, Andrej Gaju, che è stato condannato a cinque anni per lo stesso reato. Gli inquirenti, attraverso le indagini condotte dalla Squadra mobile di Crotone, hanno appurato che la Perugino aveva organizzato l’aggressione contro Davide Ferrerio in risposta a una questione personale con il giovane che corteggiava sua figlia.

In quel giorno d’estate, Perugino aveva convocato il corteggiatore, Alessandro Curto, che, non appena resosi conto della trappola, si è ritirato dall’incontro. Tuttavia, Davide Ferrerio, del tutto estraneo ai fatti, stava passando in quel momento indossando una camicia bianca, lo stesso dettaglio menzionato nel messaggio inviato da Curto alla figlia di Anna. Passalacqua ha colto l’occasione per colpirlo, non lasciando spazio a spiegazioni. L’aggressione ha avuto conseguenze devastanti per Ferrerio, che ha subito una caduta violenta.

L’esito dell’istruttoria e le attese future

La vicenda ha coinvolto anche Martina Perugino, all’epoca minorenne, la quale è stata processata dal Tribunale dei Minorenni di Catanzaro. Il tribunale ha deciso di applicare una misura di messa alla prova, un segnale della volontà di offrire alle nuove generazioni delle opportunità di redenzione, pur riconoscendo la gravità degli atti.

Nel frattempo, per Alessandro Curto, nei cui confronti è stato disposto un non luogo a procedere, la situazione rimane in attesa di una decisione della Cassazione, a seguito dell’impugnazione della sentenza di proscioglimento da parte della famiglia Ferrerio.

Questo caso rimane emblematico di una lotta continua contro la violenza e l’ingiustizia, facendo emergere le complesse dinamiche sociali e familiari che possono sfociare in atti di grave violenza. La comunità e il sistema legale continuano a cercare giustizia mentre il ricordo di Davide Ferrerio rimane vivo nei cuori dei suoi cari.

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