La recente serie Netflix con Kim Rossi Stuart ha riacceso l’interesse per il famoso romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, stimolando un confronto con il film di Luchino Visconti del 1963. Quest’ultimo, considerato un capolavoro della cinematografia italiana, ha contribuito a rendere il romanzo un classico indiscusso. In questo articolo analizzeremo le differenze tra le tre versioni, esplorando come la trama e i personaggi siano stati reinterpretati nel tempo.
Il gattopardo: il romanzo che ha fatto storia
Pubblicato nel 1958, Il Gattopardo ha rapidamente guadagnato un posto di rilievo nella letteratura italiana. L’opera rappresenta una riflessione sulla nobiltà siciliana durante il periodo di transizione che ha seguito l’Unità d’Italia. Scritto da Tomasi di Lampedusa negli ultimi anni della sua vita, il romanzo ha avuto un percorso editoriale tortuoso, affrontando rifiuti da parte di vari editori prima di essere pubblicato da Feltrinelli grazie all’intervento di Giorgio Bassani. La sua famosa citazione, “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, ha ispirato il termine gattopardismo, che esprime un atteggiamento conservatore di adattamento al cambiamento.
L’autore si è ispirato alla propria famiglia per delineare il personaggio del Principe di Salina, basato sul suo bisnonno. L’opera è stata un successo tanto da vincere il Premio Strega nel 1959, ma Tomasi non poté mai assistere al trionfo poiché era scomparso nel 1957. La narrazione offre uno spaccato profondo della vita aristocratica siciliana, con una prosa poetica e dettagliata che rende palpabili emozioni e contesti storici.
Il film di Visconti: un’interpretazione visiva
Il film de Il Gattopardo, diretto da Luchino Visconti, è un’opera cinematografica che ha avuto un’importanza cruciale nell’affermare il romanzo nella cultura popolare. La pellicola ha debuttato nel 1963 e ha visto Burt Lancaster nel ruolo del Principe di Salina, insieme a star del calibro di Claudia Cardinale e Alain Delon. La produzione del film ha richiesto una notevole attenzione ai dettagli storici, giustificati da un budget di tre miliardi di lire, all’epoca una cifra considerevole.
Visconti ha scelto di ambientare la sua narrazione in Sicilia, curando con estrema precisione ogni aspetto visivo e ambientale. La prima del film si tenne al Cinema Barberini di Roma e contribuì a consolidare la fama di Tomasi di Lampedusa, spingendo molti a scoprire il libro originale. Il film si è distinto anche per la sua capacità di far rivivere un’epoca attraverso una scenografia sfarzosa e costumi elaborati, ottenendo la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Tuttavia, l’opera non fu esente da critiche e polemiche, che contribuirono al declino della Titanus, la casa di produzione.
La serie Netflix: novità e differenze
La serie Netflix, disponibile dal 5 marzo, ha portato Il Gattopardo a una nuova generazione. Interpretata da Kim Rossi Stuart, la produzione ha visto un investimento di 50 milioni di euro e ha cercato di rendere onore al romanzo originale, pur apportando modifiche significative. Diversamente dal film di Visconti, questa versione permette di esplorare personaggi come Concetta, figlia del Principe, mettendo in risalto il suo punto di vista.
Nella serie, Concetta viene presentata come una giovane donna forte e determinata, in contrasto col suo carattere sottomesso nel romanzo. Benedetta Porcaroli interpreta il ruolo con freschezza, e gli sceneggiatori Richard Warlow e Benji Walters hanno cercato di darle una voce moderna, rendendola in grado di confrontarsi con gli adulti del suo tempo, quali Tancredi e il padre. Questa reinterpretazione fornisce un’opportunità per riflettere sul genitore-padrone che ha sempre avuto il controllo su di lei.
Inoltre, i costumi della serie differiscono significativamente da quelli del film e del romanzo, come ad esempio il vestito di Angelica. Nel libro, è descritto come rosa, mentre nel film di Visconti si presenta in bianco. Nella nuova serie, l’outfit è di un acceso rosso, progettato da Carlo Poggioli, che ha avuto il compito di riadattare le scelte estetiche per il moderno pubblico.
Differenze nei personaggi chiave
Barra differenze significative nei ruoli principali, l’interpretazione di Angelica e Tancredi cambia notevolmente. Claudia Cardinale e Alain Delon hanno regalato al pubblico immagini iconiche, che rimangono impresse nella memoria collettiva. Oggi, Deva Cassel e Saul Nanni sono i volti scelti per rappresentare i due giovani amanti, portando con sé un’interpretazione contemporanea. La scelta di attori più giovani per i ruoli chiave si riallaccia alla fedeltà alle età descritte nel romanzo, dando vita a una lettura più autentica dei personaggi, in particolare nel caso di Angelica.
La dinamica tra questi personaggi rimane un elemento centrale sia nel libro che nella serie, ma è arricchita da nuove sfumature e conflitti che rendono la narrazione più immediata e coinvolgente per gli spettatori moderni. Questa evoluzione dei personaggi e delle loro relazioni riflette il desiderio della serie di dare una prospettiva diversa, evidenziando le tensioni e le complessità umane che pervadono la storia.
Il Gattopardo continua quindi a narrare storie di identità, cambio e resistenza, dimostrando come un’opera classica possa essere adattata e reinterpretata a distanza di decenni per rimanere rilevante.