Il coro Choreos di Firenze presenterà il 9 maggio alle ore 21, presso il teatro Cantiere Florida, un concerto-racconto intitolato “Lo spazio vuoto, fascismo e omosessualità”. Questo evento si propone di esplorare le persecuzioni subite dalla comunità gay, lesbica e transgender durante il ventennio fascista in Italia. Attraverso una combinazione di musica e narrazione, l’iniziativa mira a far emergere una parte della storia spesso trascurata.
Un progetto dedicato alla memoria storica
La vita delle persone LGBTQI+ durante il regime fascista è un capitolo poco conosciuto della storia italiana. Il coro Choreos ha intrapreso un’importante ricerca bibliografica grazie all’impegno dei coristi volontari che hanno lavorato per mettere insieme un copione significativo. L’obiettivo è quello di riannodare i fili di una memoria sepolta, portando alla luce le esperienze vissute da chi ha subito discriminazioni e violenze.
Il concerto non si limiterà a presentare canzoni dell’epoca; includerà anche letture tratte da articoli di legge, verbali di polizia e proclami ufficiali che testimoniano la repressione del regime nei confronti delle persone omosessuali. La parola cantata si intreccerà con la recitazione per ricreare atmosfere autentiche del periodo storico analizzato.
Direzione artistica e partecipazioni speciali
Sotto la direzione artistica del Maestro Simone Faraoni, i coristi saranno accompagnati da un ensemble musicale composto da tre elementi: clarinetto, viola e violoncello. Questa formazione strumentale arricchirà ulteriormente l’esperienza sonora dello spettacolo. Inoltre, le attrici Anastasia Ciullini e Claudia Ludovica Marino parteciperanno come ospiti speciali per dare voce ai testi recitati.
L’evento è patrocinato dalla Regione Toscana ed è realizzato grazie al contributo dell’organizzazione Cesvot. Questo sostegno evidenzia l’importanza culturale dell’iniziativa nel contesto attuale italiano.
Il significato de “Lo spazio vuoto”
Il titolo “Lo spazio vuoto” evoca non solo l’oblio storico ma anche luoghi simbolici legati alle persecuzioni degli omosessuali durante il fascismo. Uno dei riferimenti più forti è rappresentato dall’isola di San Domino alle Tremiti, dove molti furono confinati dal regime oppressivo. L’intento degli organizzatori è quello di colmare questo “spazio” con colori vivaci attraverso la musica e le parole.
Restituire questa memoria alla comunità LGBTQI+ significa riconoscere sofferenze passate ma anche celebrare la resilienza della comunità stessa nel corso della storia italiana. Con questo progetto Choreos intende coinvolgere non solo gli appartenenti alla comunità ma anche tutti coloro che desiderano conoscere meglio queste pagine oscure della nostra storia collettiva.
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