David Garrett esplora la ricerca musicale come fondamento del suo stile unico e dei nuovi album nel 2025
David Garrett è un artista che trasforma ogni intervista in un’esperienza coinvolgente e stimolante. Con la sua preparazione e attenzione, risponde a ogni domanda con dettagli accurati, arricchendo le sue risposte con citazioni e un tocco di empatia. Nonostante il fitto programma, non mostra segni di fretta. Durante una recente intervista, ha condiviso con un sorriso la sua agenda piena, rispondendo alla domanda su quante interviste stesse affrontando in quel giorno con un semplice: “più di qualcuna”.
Nato come David Christian Bongartz, questo violinista tedesco naturalizzato americano è ben consapevole del suo ruolo pionieristico nel panorama musicale. Considerato un prodigio del violino e un erede di Paganini, Garrett ha saputo reinterpretare i classici del rock. A soli 15 anni, ha firmato un contratto con la Deutsche Grammophon e detiene un record nel Guinness dei Primati per aver eseguito “Il Volo del Calabrone” in un minuto e sei secondi.
Il 15 febbraio 2025, Garrett ha annunciato l’uscita del suo nuovo album, “Millennium Symphony”. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo nella sua carriera, che continua a sorprendere e affascinare il pubblico. A partire da aprile, il violinista sarà in Italia per una serie di concerti: il 25 aprile si esibirà a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, il 27 aprile sarà a Padova al Gran Teatro Geox e il 28 aprile chiuderà il tour a Milano al Teatro degli Arcimboldi.
Per Garrett, la creazione di un album richiede un intenso lavoro di ricerca. “Il processo inizia dal titolo e richiede un ascolto approfondito di una vasta gamma di musica, in particolare per il rock, che abbraccia un arco temporale di 20-25 anni”, ha spiegato in un’intervista all’ANSA. “È fondamentale che i brani scelti per la reinterpretazione abbiano una certa sostanza; altrimenti, rischiano di diventare solo un esercizio di stile.” Si parte dal violino e dal pianoforte o dal violino e dalla chitarra, ma è essenziale aggiungere il proprio DNA personale, il proprio tocco, perché è importante mantenere viva la propria identità artistica.
David Garrett continua a dimostrare che la musica è un linguaggio universale, capace di unire generi e culture diverse. Il suo approccio innovativo lo rende un artista unico nel suo genere.
This post was last modified on 2 Marzo 2025 15:32