Damon Galgut e il suo romanzo “La preda”: un viaggio tra passato e futuro in Sudafrica

Damon Galgut e il ritorno con “La prey”

Damon Galgut, un autore di spicco nel panorama letterario sudafricano, torna a far parlare di sé con il suo romanzo “La preda”, pubblicato da E/O nel 2025. Questo lavoro, che si colloca tra le sue opere meno recenti, è stato scritto sei anni prima della sua vittoria al Booker Prize nel 2021 con “La promessa”. In “La preda”, Galgut affronta temi complessi e profondi, esplorando le vite di coloro che vivono ai margini, sia esistenziali che geografici, in un Sudafrica caratterizzato da una natura ostile e un passato difficile.

La trama di “La prey”

Il protagonista, un uomo senza nome, cerca di fuggire da un passato tormentato, attraversando un paesaggio arido e polveroso. Durante il suo viaggio, incontra un prete, Frans Niemand, che si sta dirigendo verso la sua nuova parrocchia. In un tragico evento, il protagonista uccide il prete e, per non essere scoperto, decide di seppellirlo in una cava di gesso abbandonata. Assumendo l’identità di Niemand, si integra nella comunità di una piccola cittadina, la cui chiesa si trova in una zona desolata, segnata da un cartello stradale crivellato di proiettili.

Le difficoltà del protagonista

Nonostante le sue buone intenzioni di ricominciare una vita nuova, il protagonista si trova presto in difficoltà. I parrocchiani, inizialmente attratti dai suoi discorsi liberali, lo derubano dei bagagli appartenenti all’ex prete. Quando si rivolge alla polizia per denunciare il furto, il capitano Mong nota una foto del protagonista affissa al muro, dando inizio a una serie di eventi che generano crescente tensione. La situazione si complica ulteriormente quando un uomo arrestato, Valentine, rivela di aver visto il protagonista giorni prima, mentre un cadavere viene scoperto in una cava, suggerendo una morte recente.

La spirale di eventi

Mong, impegnato a risolvere il mistero, si ritrova coinvolto in una spirale di eventi che coinvolgono la chiesa e la comunità. La narrazione di Galgut diventa intensa e avvincente, mentre il protagonista, braccato dalla polizia e dal suo passato, deve prendere decisioni cruciali. In un momento di fuga, corre attraverso la città, descritta con una prosa poetica e incisiva, verso un punto invisibile che simboleggia la sua salvezza.

Un paesaggio ostile e la lotta per la sopravvivenza

La narrazione si sviluppa in un paesaggio desolato e ostile, dove il confine tra inseguitore e inseguito diventa sempre più labile. Galgut utilizza un linguaggio evocativo per descrivere la lotta per la sopravvivenza in un ambiente che sembra opporsi a ogni tentativo di redenzione. La parte finale del romanzo è caratterizzata da capitoli brevi e incisivi, che catturano l’attenzione del lettore e lo trascinano in un vortice di emozioni.

Una riflessione sul Sudafrica contemporaneo

Con “La preda”, Damon Galgut offre un’opera che, pur essendo un viaggio nel passato, riflette le sfide e le speranze del Sudafrica contemporaneo, rendendo il romanzo un’importante testimonianza della complessità della vita in questo paese.

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