Possibile semilibertà per Francesco Schettino: attesa per la decisione del tribunale di Sorveglianza

Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, si avvicina a un possibile cambiamento di vita. Oggi è atteso al tribunale di Sorveglianza di Roma, dove potrebbe essere presa una decisione in merito alla sua richiesta di semilibertà. Condannato a 16 anni per il naufragio avvenuto nel gennaio 2013, Schettino ha già scontato una parte della pena e, se il tribunale accoglierà l’istanza presentata dal suo legale, avrà l’opportunità di lavorare all’esterno del carcere durante il giorno.

La tragedia del Giglio e la condanna di Schettino

Il naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 12 gennaio 2013 vicino all’isola del Giglio, rappresenta uno dei disastri marittimi più gravi della storia recente. Durante l’incidente, persero la vita 32 persone e Schettino fu accusato di omissione di soccorso e di abbandono della nave. La vicenda riprese a far parlare di sé il 16 gennaio dello stesso anno, poco dopo il disastro, quando l’ex comandante è stato arrestato. La telefonata tra Schettino e il capitano della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio De Falco, è diventata famosa, con la frase “vada a bordo, c….” che ha colpito l’opinione pubblica.

Dopo l’arresto, Schettino è stato inizialmente recluso, per poi passare ai domiciliari. Le indagini si sono concluse nel dicembre dello stesso anno con otto imputati legati all’incidente, compreso lo stesso comandante. Le accuse a suo carico includevano omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono di incapaci. Un anno dopo, nel 2015, Schettino è stato finalmente condannato a 16 anni di reclusione, pena confermata dalla Corte d’Appello di Firenze e successivamente dalla Cassazione nel maggio 2017.

La vita in carcere e i progressi verso la semilibertà

Attualmente recluso nel carcere di Rebibbia, Schettino ha mantenuto un comportamento tale da guadagnarsi permessi e opportunità lavorative all’interno della struttura. Ha partecipato attivamente a progetti di digitalizzazione, mostrando una certa dedizione nella sua vita dietro le sbarre. Il legale di Schettino, Paola Astarita, ha presentato la richiesta di semilibertà, portando avanti la causa attraverso già quattro udienze, tutte rinviate per ulteriori accertamenti da parte delle autorità competenti.

L’attesa per la decisione del tribunale di Sorveglianza è palpabile, con molti che si interrogano sulle possibilità di un cambiamento di regime per l’ex comandante. Se la richiesta venisse accettata, Schettino potrebbe iniziare a lavorare all’esterno del penitenziario, segnando quindi un nuovo capitolo nella sua vita e nel suo percorso di riabilitazione.

Le aspettative e il futuro di Schettino

Martedì è una data cruciale, che potrebbe segnare il punto di svolta per Schettino, a lungo racchiuso entro le mura di un carcere. Il suo avvocato ha espresso fiducia nella decisione che verrà presa: “Quello che possiamo fare è aspettare con fiducia”. La semilibertà rappresenterebbe non solo un’opportunità per Schettino di reinserirsi nella società, ma anche una forma di riforma in una situazione giuridica complessa e carica di emozioni.

Con 16 anni di reclusione già scontati, la domanda che aleggia è se sarà sufficiente per ricevere un nuovo giusto trattamento. La vicenda di Francesco Schettino continua a tenere banco nell’opinione pubblica, una storia che resta impressa nel cuore di molti e che potrebbe ricevere un nuovo capitolo con la prossima decisione del tribunale.

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