Il dibattito sulla prescrizione dei farmaci sta assumendo toni sempre più accesi in Italia, con l’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata che si oppone fermamente a un’iniziativa che potrebbe compromettere la salute pubblica. L’UPA chiede al governo e alle istituzioni di rifiutare qualsiasi proposta che allarghi il potere prescrittivo ai farmacisti, sottolineando l’importanza della separazione tra prescrizione e dispensazione come pilastro fondamentale del sistema sanitario.
La separazione fondamentale tra prescrizione e dispensazione
La richiesta dell’UPA si basa sull’idea che la distinzione tra chi prescrive e chi distribuisce i farmaci sia essenziale per garantire la sicurezza dei pazienti. Questa separazione non è solo una questione logistica, ma un principio cardine tutelato dalla legislazione italiana, in particolare dall’articolo 102 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265. Secondo l’UPA, l’autonomia incondizionata richiesta dalle farmacie rischia di trasformare la prescrizione di farmaci in un’operazione commercialmente vantaggiosa piuttosto che in un atto di responsabilità medica.
L’Unione esprime forte preoccupazione per l’influenza crescente delle lobby farmaceutiche, che stanno cercando di ottenere il riconoscimento ufficiale del farmacista come prescrittore di farmaci. Secondo l’UPA, tale cambiamento deve avvenire solo se accompagnato da un rigoroso quadro normativo, che prevenga conflitti di interesse. La salute dei pazienti deve rimanere l’assoluta priorità, senza che le decisioni terapeutiche siano influenzate da logiche di profitto.
Esempi di normative in altri paesi
L’UPA sottolinea che, se le farmacie desiderano modernizzare il proprio ruolo, devono adottare le normative imposte in paesi come il Regno Unito e la Francia. In questi stati, il farmacista prescrittore opera all’interno di rigidi limiti e procedure, assicurando un rischio minimo per la salute pubblica. Ad esempio, nel Regno Unito, la figura del farmacista prescrittore è stata introdotta con cautela dopo un lungo periodo di sperimentazione. I farmacisti devono aver completato una formazione specifica e seguire protocolli ad hoc per garantire che la loro pratica rimanga nel perimetro di sicurezza definito.
Nel sistema britannico ci sono due categorie distinte: gli Supplementary Prescribers, che operano sotto la supervisione di un medico, e gli Independent Prescribers, che hanno la libertà di prescrivere alcune classi di farmaci solo dopo aver seguito un percorso formativo rigoroso. Nonostante la presenza di farmacisti con potere prescrittivo, la supervisione medica rimane fondamentale, garantendo così un equilibrio tra prescrizione e fattori di mercato.
Rischi di una ferita commerciale
L’UPA non si limita a sottolineare il principio di separazione, ma mette in guardia anche sui potenziali effetti negativi di una legge che conferisca ai farmacisti la possibilità di prescrivere farmaci. La probabile confusione tra la figura del venditore e quella del prescrittore potrebbe portare a scenari in cui il guadagno delle farmacie prevale sulla salute del paziente. La fiducia nella medicina potrebbe essere gravemente compromessa se i pazienti percepissero che le loro scelte terapeutiche sono influenzate da logiche economiche piuttosto che da considerazioni di salute.
L’Unione Nazionale Ambulatori propone pertanto una revisione normativa equilibrata per tutelare gli interessi dei pazienti. Questa revisione dovrebbe prevedere la limitazione della prescrizione da parte dei farmacisti a casi specifici, seguendo protocolli stabiliti dal Ministero della Salute. Inoltre, si richiede di mantenere obbligatoria l’interazione con il medico curante, come già avviene in Francia, per migliorare la qualità del servizio e della salute pubblica.
La proposta di normativa rigorosa
Il richiamo a un percorso formativo rigoroso per i farmacisti è centrale nell’argomentazione dell’UPA. La formazione dovrebbe mirare a garantire che solo farmacisti adeguatamente preparati possano accedere a compiti di prescrizione. Questo non solo aiuta a mantenere un elevato standard professionale, ma assicura anche che la salute pubblica rimanga al primo posto.
Inoltre, l’UPA richiede l’introduzione di un sistema di monitoraggio e controllo che preveda audit periodici per prevenire possibili abusi da parte di farmacisti con funzione prescrittiva. Solo con garanzie solide e controlli chiari si potrà valutare l’efficacia e la sicurezza di un eventuale cambiamento normativo che consenta la prescrizione di farmaci da parte delle farmacie. La tutela della salute dei cittadini deve rimanere la priorità assoluta, e qualsiasi passo verso una modifica della legislazione deve essere gestito con la massima attenzione e trasparenza.