Le condizioni di salute di Papa Francesco continuano a suscitare preoccupazione, sebbene si mantengano stabili. Il bollettino medico rilasciato dalla Sala Stampa Vaticana il 15 marzo 2025 indica che il Santo Padre non ha mostrato episodi acuti di difficoltà respiratoria e i parametri emodinamici sono in un range accettabile. La sua situazione clinica è definita critica, ma non in fase acuta.
Esami e attività del Papa
Nella serata del 15 marzo, Papa Francesco ha effettuato una tomografia computerizzata di controllo, un esame programmato per monitorare l’evoluzione della polmonite bilaterale di cui è affetto. La prognosi rimane, tuttavia, riservata. Nella mattinata dello stesso giorno, dopo aver ricevuto l’Eucarestia, il Papa ha ripreso le sue attività lavorative, dimostrando una certa resilienza nonostante le avversità.
Incontri e decisioni importanti
Il giorno precedente, il 14 marzo, il Papa ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e il Sostituto per gli Affari Generali, mons. Edgar Peña Parra. Durante questo incontro, il Pontefice ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare decreti riguardanti la canonizzazione di alcuni santi. Tra questi, spicca il decreto per il servo di Dio Salvo D’Acquisto, un laico nato a Napoli il 15 ottobre 1920 e deceduto a Palidoro il 23 settembre 1943. Rimane da attendere solo il riconoscimento di un miracolo per il suo processo di beatificazione, un evento significativo poiché solitamente è il cardinale titolato del Dicastero, attualmente Marcello Semeraro, a presentare tali decreti al Papa.
Preghiere e speranze
La serata del 15 marzo ha visto anche la partecipazione del cardinale Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che ha guidato un rosario in Piazza San Pietro per la salute del Papa. Il cardinale Angelo Bagnasco, intervenuto ai microfoni di RTL 102.5, ha dichiarato che non ci sono motivi per parlare di dimissioni del Santo Padre. Ha sottolineato l’importanza della catena di preghiera attorno alla figura del Papa in questo momento delicato, esprimendo la speranza che le sue condizioni possano migliorare progressivamente.
Commenti degli esperti
Un esperto geriatra, Dario Leosco, ha analizzato la situazione clinica del Pontefice, evidenziando che, sebbene la condizione rimanga grave, non ci sono segni di sepsi iniziale. Leosco ha notato che il Papa sta mostrando una reazione positiva e una notevole forza, ma ha avvertito che la complessità della sua condizione potrebbe richiedere tempo per stabilizzarsi. Secondo il geriatra, gli episodi di crisi respiratoria sono legati a una componente asmatica, e non necessariamente a un’infezione non controllata. Ha anche spiegato che l’anemia potrebbe derivare dall’infezione e dalla terapia antibiotica intensiva a cui il Papa è sottoposto.
Leosco ha concluso affermando che, sebbene la situazione possa sembrare altalenante, non ci sono attualmente indicazioni di un problema settico. Tuttavia, ha avvertito che il rischio di una condizione clinica instabile persiste, e il miglioramento dipenderà dall’andamento dell’infezione polmonare e dai parametri emodinamici, i cui risultati non sono stati ancora resi noti. La situazione rimane quindi monitorata con attenzione, in attesa di ulteriori sviluppi.