La città di Bologna ha recentemente conferito la cittadinanza onoraria a Sviatlana Tsikhanouskaya, figura di spicco della lotta democratica in Bielorussia, attualmente in esilio in Lituania. Questa iniziativa, avvenuta durante una seduta del consiglio comunale, rappresenta un gesto di solidarietà e sostegno al popolo bielorusso, oppresso dal regime autoritario di Aleksandr Lukashenko. Tsikhanouskaya ha preso parte alle elezioni presidenziali del 2020, dove ha assunto il ruolo di leader dell’opposizione dopo l’arresto del marito, Syarhei Tsikhanouski. Questa storia di coraggio e determinazione ha catturato l’attenzione della comunità internazionale.
Il significato della cittadinanza onoraria
Il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Bologna rappresenta la massima onorificenza che il consiglio comunale può concedere. Il sindaco Matteo Lepore ha sottolineato che questo gesto non è solamente simbolico, ma un evidente segnale di vicinanza al popolo bielorusso. La cittadinanza onoraria è vista come un atto di solidarietà nei confronti di Tsikhanouskaya e della sua battaglia per la libertà. Durante il consiglio, il sindaco ha affermato che l’orgoglio e la speranza di libertà non devono mai venire meno, specialmente in una Bielorussia che da troppo tempo è sotto il giogo della dittatura.
In questo contesto, la cittadinanza onoraria esprime anche la volontà della comunità bolognese di affermare i valori democratici e i diritti civili, elementi che Bologna ha sempre identificato come parte della sua identità. Il sindaco ha anche ricordato momenti storici in cui la città ha accolto bielorussi tra le sue fila, come i soldati del battaglione polacco durante la liberazione nel 1945. Tale rimando non è casuale, poiché testimonia la lunga relazione tra Bologna e il popolo bielorusso.
L’importanza della solidarietà internazionale
La presidente del Consiglio comunale, Maria Caterina Manca, ha evidenziato ulteriormente il valore di questo gesto, ribadendo che non si tratta di un gesto puramente cerimoniale ma di un sostegno attivo alla lotta di Tsikhanouskaya e del suo popolo. In un momento storico in cui molte nazioni stanno affrontando sfide simili di oppressione e repressione, l’atto di Bologna assume un significato ancora più profondo. Questo riconoscimento non è solo per Tsikhanouskaya, ma è un messaggio di empatia e supporto per ogni singolo bielorusso che desidera vivere in un paese libero e democratico.
Un gesto come questo serve a rinforzare l’idea che le battaglie per la libertà non siano isolate ma unite in una causa comune, che trascende i confini nazionali. Infatti, in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche in Europa, la solidarietà tra le nazioni e tra i popoli è cruciale per difendere i diritti umani e la democrazia.
Le parole di Sviatlana Tsikhanouskaya
A margine della cerimonia, Sviatlana Tsikhanouskaya ha espresso la sua gratitudine per questo onore importante, sottolineando il ruolo fondamentale che l’Italia e Bologna ricoprono nella lotta per la libertà. Ha portato un messaggio di speranza ai suoi connazionali, affermando che il riconoscimento da parte della città dimostra che l’opinione pubblica internazionale è attenta e solidale alla causa bielorussa. “Voi lottate per i valori ai quali il nostro Paese si è dedicato, e per i quali le persone in Bielorussia mettono in gioco le proprie vite. Bologna è al nostro fianco”, ha dichiarato Tsikhanouskaya.
Questo messaggio di resistenza e unità si unirà al coro globale di chi si oppone alle ingiustizie, incoraggiando i bielorussi a continuare la loro battaglia e a non abbattere lo spirito di libertà. La cerimonia di Bologna aggancia quindi un importante significato di solidarietà internazionale, contribuendo a mantenere viva l’attenzione sulla situazione della Bielorussia e sulle sue aspirazioni di democrazia e giustizia sociale.