Crollo del mercato delle criptovalute: Bitcoin e Ethereum perdono terreno

Il mercato delle criptovalute ha subito un crollo di 115 miliardi di dollari, con Bitcoin ed Ethereum in forte perdita, influenzato da dati negativi del mercato azionario e preoccupazioni economiche.
Crollo del mercato delle criptovalute: Bitcoin e Ethereum perdono terreno - Socialmedialife.it

Venerdì scorso, il mercato delle criptovalute ha subito un forte crollo, cancellando gran parte dei guadagni accumulati all’inizio della settimana. Bitcoin ed Ethereum hanno registrato significative perdite, mentre l’intero settore ha visto un abbattimento del valore di 115 miliardi di dollari. Questo evento si inserisce in un contesto economico più ampio caratterizzato da dati negativi provenienti dal mercato azionario statunitense.

La discesa di Bitcoin e le sue conseguenze

Bitcoin ha visto il suo valore scendere da poco meno di 88.000 dollari a circa 83.800 dollari, segnando una perdita del 3,8% nelle ultime 24 ore. Questo calo è stato accompagnato da una flessione dell’indice CoinDesk 20 che ha registrato una diminuzione del 5,7%. Diverse criptovalute come Avalanche , Polygon , NEAR e Uniswap hanno subito perdite vicine al 10%. Questa svendita ha avuto un impatto significativo sul mercato globale delle criptovalute.

La situazione attuale non è solo frutto di dinamiche interne al mondo cripto; è anche influenzata dalle vendite nel mercato azionario statunitense. Le azioni tech come quelle dell’S&P 500 e Nasdaq hanno mostrato cali rispettivamente del 2% e del 2,8%, contribuendo a creare un clima generale di sfiducia tra gli investitori.

L’andamento dell’Ethereum nel contesto attuale

Ethereum non è rimasto immune a questa tendenza negativa: il suo valore è sceso oltre il 6%, raggiungendo uno dei livelli più bassi rispetto a Bitcoin dal maggio del 2020. I fondi quotati in borsa legati a ETH non sono riusciti ad attrarre afflussi netti dall’inizio di marzo, contrariamente ai fondi BTC che hanno visto entrate superiori a un miliardo di dollari nelle ultime due settimane.

Questa disparità potrebbe indicare una crescente preferenza degli investitori per Bitcoin rispetto a Ethereum in questo periodo difficile per le criptovalute. La mancanza d’interesse nei confronti degli ETF su ETH suggerisce che gli investitori potrebbero essere cauti riguardo alle prospettive future della seconda criptovaluta più capitalizzata al mondo.

Dati economici negativi influenzano i mercati

Il crollo nel settore cripto coincide con la pubblicazione dei dati sull’inflazione PCE per febbraio che mostrano un aumento annuale dell’indice dei prezzi pari al 2,5%, con l’inflazione core fissata al livello leggermente superiore alle aspettative al 2,8%. Anche se la spesa dei consumatori ha mostrato modestissimi incrementi dello zero virgola quattro percento, i segnali generali indicano potenziali difficoltà per la crescita economica futura.

In aggiunta alla situazione inflazionistica interna agli Stati Uniti, si prevede anche l’entrata in vigore imminente delle tariffe doganali su larga scala denominate “Giorno della Liberazione“, programmate per il prossimo mese. Questi fattori complessivi stanno creando preoccupazioni tra gli investitori sia nei mercati tradizionali sia nel settore cripto.

Possibili scenari futuri per Bitcoin

Attualmente sembra esserci una correlazione stretta tra le performance di Bitcoin e quelle dell’indice Nasdaq; pertanto le recenti flessioni nelle azioni tecnologiche potrebbero avere ripercussioni sul mercato cripto più ampio. Tuttavia ci sono analisi ottimistiche: alcuni esperti ritengono che questo calo possa rappresentare semplicemente una fase correttiva mentre BTC cerca di colmare gap storici nei prezzi sui futures CME intorno ai valori compresi fra $84k-$85k.

Joel Kruger della LMAX Group sottolinea come sia difficile prevedere se abbiamo già toccato il fondo nel corso del presente anno ma evidenzia alcune tendenze positive come politiche favorevoli alle criptovalute negli Stati Uniti o l’ingresso nel settore da parte d’importanti istituzioni finanziarie tradizionali che potrebbero sostenere i valori degli asset digitalizzati lungo tutto il corso dell’anno corrente.