Il mercato azionario statunitense ha subito un forte crollo mercoledì, a seguito dell’annuncio tariffario globale da parte del presidente Donald Trump. Questo evento ha portato il Nasdaq Composite Index a registrare una delle peggiori perdite dal 2000. La situazione si è aggravata giovedì, quando l’indice tecnologico ha perso il 5,5%, collocandosi tra i venti drawdown più significativi degli ultimi due decenni.
Il crollo del Nasdaq e le sue implicazioni
Giovedì scorso, il Nasdaq Composite Index ha visto un calo notevole che lo ha spinto a perdere oltre cinque punti percentuali. Secondo i dati forniti da Investing.com, questa flessione si colloca tra le più gravi dal 2000, periodo caratterizzato da eventi drammatici come la bolla delle dot-com e la crisi finanziaria globale del 2008. Anche altri indici importanti hanno risentito della situazione: l’S&P 500 è sceso di quasi il 5%.
La reazione negativa dei mercati è stata immediata e diffusa; gli investitori hanno mostrato preoccupazione per le conseguenze economiche delle nuove tariffe annunciate. L’inasprimento delle politiche commerciali potrebbe influenzare negativamente non solo le aziende statunitensi ma anche quelle internazionali che operano negli Stati Uniti o dipendono dalle esportazioni verso questo mercato.
L’analisi dei movimenti di mercato suggerisce una crescente avversione al rischio tra gli investitori, con molti che cercano rifugio in asset considerati più sicuri o stabili.
Bitcoin sorprende con una ripresa
In controtendenza rispetto al crollo azionario tradizionale, Bitcoin ha mostrato segnali di ripresa dopo aver inizialmente reagito negativamente all’annuncio di Trump. Dopo un calo immediato durante la chiusura dei mercati azionari mercoledì sera, giovedì Bitcoin è riuscito a guadagnare lo 0,7%, continuando a salire fino al venerdì successivo secondo i dati forniti da Glassnode.
Attualmente scambiato sopra gli $84.000 – rispetto ai circa $87.000 prima dell’annuncio – Bitcoin sta dimostrando una resilienza sorprendente in un contesto generale di instabilità economica e finanziaria. I futures sul Nasdaq continuano ad essere sotto pressione mentre gli investitori attendono con ansia il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti previsto per oggi.
Nel corso dell’anno corrente, Bitcoin aveva toccato un minimo intorno ai $76.000 a metà marzo; tuttavia ora sta sovraperformando rispetto al Nasdaq stesso: mentre quest’ultimo registra una perdita dell’11% dall’inizio dell’anno, Bitcoin mostra solo un -10%.
Analisi della performance relativa di Bitcoin
L’analista Caleb Franzen ha messo in evidenza come la performance relativa di Bitcoin stia superando quella dell’S&P 500 nel contesto attuale caratterizzato dall’avversione al rischio degli investitori. In particolare, Franzen sottolinea che BTC continua a mantenersi sopra la media mobile a 200 giorni nonostante le turbolenze recenti nei mercati tradizionali.
Franzen osserva inoltre che “è piuttosto notevole vedere che il bitcoin è salito del +3,4% oggi rispetto all’S&P 500”, evidenziando così come BTC riesca ad attrarre attenzione anche quando i mercati azionari sono sotto pressione.
Questa dinamica potrebbe indicare un cambiamento nelle preferenze degli investitori verso criptovalute come asset rifugio durante periodi incerti o volatili per i mercati tradizionali.