Criptovalute in crisi: il Bitcoin scende sotto i 77 mila dollari dopo l’annuncio dei dazi di Trump

Il mercato delle criptovalute subisce un forte calo, con il Bitcoin sceso sotto i 77 mila dollari, influenzato dalle politiche commerciali di Trump e da eventi recenti che aumentano l’incertezza.
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Il mercato delle criptovalute sta affrontando un periodo difficile, con il Bitcoin che è sceso sotto i 77 mila dollari, segnando una perdita significativa rispetto ai massimi storici di oltre 109 mila dollari toccati all’insediamento di Donald Trump. Le misure protezioniste annunciate dal presidente americano hanno avuto ripercussioni dirette sui mercati finanziari e sulle criptovalute, contribuendo a un crollo della capitalizzazione totale del settore.

L’impatto dei dazi sulle criptovalute

Le recenti politiche commerciali adottate dall’amministrazione Trump hanno innescato una reazione a catena nei mercati globali. Il 7 aprile, le borse europee hanno registrato perdite per circa 890 miliardi di euro in sole tre ore. Questo clima negativo ha colpito anche il mercato delle criptovalute, dove la capitalizzazione complessiva è diminuita del 10%, portandosi a circa 2,54 trilioni di dollari secondo CoinGecko. La situazione ha spinto molti investitori a riconsiderare le loro posizioni nel settore.

La vittoria elettorale di Trump aveva inizialmente alimentato l’ottimismo tra gli investitori in criptovalute grazie al suo approccio favorevole verso queste monete digitali durante la campagna elettorale. Tuttavia, ora sembra che questo slancio sia stato completamente vanificato dalle sue recenti decisioni economiche e commerciali.

Andamento delle principali criptovalute

Il Bitcoin ha subito un calo dell’8% nelle ultime ore, scendendo fino a quota 76.111 dollari e avvicinandosi ai minimi mensili. Anche Ethereum non se la passa meglio: con una flessione del 17%, si attesta ora su valori intorno ai 1,48 dollari; si tratta dei livelli più bassi registrati dall’ottobre del precedente anno.

Prima dell’annuncio dei dazi doganali da parte di Trump, il Bitcoin era valutato circa 87 mila dollari e mostrava segni di resilienza nonostante le pressioni esterne. Tuttavia, dopo la conferenza stampa presidenziale della settimana scorsa, il mercato ha subito un brusco risveglio negativo che ha messo fine alla tenuta dimostrata fino ad allora dalla principale moneta digitale.

Preoccupazioni per il futuro delle criptovalute

Il panorama attuale solleva preoccupazioni tra i trader globali riguardo alla stabilità futura del mercato delle criptovalute nel contesto della guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti. Nonostante ciò, alcuni operatori rimangono ottimisti sul ciclo quadriennale tipico del Bitcoin; storicamente infatti ogni halving – evento che dimezza la creazione di nuovi Bitcoin – è seguito da un incremento significativo nei prezzi.

Tuttavia, l’inizio del nuovo anno non è stato privo di turbolenze: oltre all’annuncio dei dazi doganali americani ci sono stati eventi come l’attacco hacker all’exchange Bybit lo scorso febbraio che ha comportato perdite ingenti per gli investitori . Questi eventi evidenziano ulteriormente l’estrema volatilità e i rischi associati al trading nel settore delle monete virtuali.

Nuove regole per le stablecoin

In questo contesto incerto anche Donald Trump sembra aver cambiato rotta rispetto alle sue promesse iniziali riguardo alle cripto valute negli Stati Uniti; ora chiede nuove normative specifiche sulle stablecoin entro agosto prossimo. Tether – considerata la più grande stablecoin al mondo – sta valutando l’opzione di emettere token esclusivamente destinati al mercato statunitense come risposta alle nuove regolamentazioni previste dal governo americano.

Queste evoluzioni potrebbero avere effetti significativi sul modo in cui vengono gestite le transazioni nelle valute digitali negli Stati Uniti e potrebbero influenzare anche altri mercati internazionali legati alle cripto valute.