Convegno e spettacolo su Aphra Behn: il contributo di una pioniera della letteratura inglese

A Parma, un convegno e uno spettacolo dedicati ad Aphra Behn, prima autrice professionista della letteratura inglese, esplorano la sua vita, opere e il contesto storico-culturale del XVII secolo.
Convegno e spettacolo su Aphra Behn: il contributo di una pioniera della letteratura inglese - Socialmedialife.it

A Parma, si è tenuto un convegno e uno spettacolo dedicati a Aphra Behn, la prima autrice professionista della letteratura inglese. L’evento ha avuto luogo presso il Teatro Due, dove è stata presentata la nuova produzione “L’avventuriero“, diretta da Giacomo Giuntini. Questo focus su Behn ha messo in luce non solo le sue opere, ma anche il contesto storico e culturale in cui visse e scrisse.

La vita di Aphra Behn: tra leggenda e realtà

Aphra Behn nacque nel 1640 circa ed è considerata una figura centrale nella storia della letteratura britannica. La sua carriera spaziò dalla scrittura alla traduzione, fino a ruoli più controversi come quello di spia per conto del Re d’Inghilterra. Sposata brevemente, rimase vedova giovane senza mai risposarsi. Conosciuta anche con lo pseudonimo Astrea, pubblicò oltre quaranta opere tra commedie, tragedie e romanzi dal 1671 al 1689.

Il suo lavoro si inserisce in un periodo di transizione per il teatro inglese post-restaurazione; dopo anni di chiusura dovuti alla guerra civile, i teatri riaprirono al pubblico introducendo nuove forme artistiche che includevano la presenza femminile sulla scena. Le opere di Behn riflettono questo cambiamento sociale ed artistico: pur attingendo a modelli preesistenti del teatro elisabettiano e delle tradizioni europee , le sue commedie offrono uno sguardo innovativo sui temi dell’amore e del potere.

Nonostante il suo successo iniziale presso il pubblico dell’epoca, l’opera di Behn fu successivamente censurata per oscenità da parte della critica maschile; cadde così nell’oblio fino alla sua riscoperta nel Novecento grazie al movimento femminista che ne rivalutò l’importanza storica.

Il convegno internazionale su Aphra Behn

Il convegno “Aphra Behn tra pagina e teatro“, organizzato dal Teatro Due in collaborazione con l’Università di Parma, ha visto la partecipazione delle massime esperte sulla scrittrice britannica come Janett Todd ed Elaine Hobby. Durante i due giorni dell’evento sono stati analizzati vari aspetti della vita di Behn così come del contesto politico-sociale dell’epoca.

Le relazioni hanno toccato temi cruciali legati all’identità femminile nel XVII secolo attraverso interventi accademici che hanno esplorato non solo la biografia personale ma anche le influenze culturali sulle sue opere. Tra gli interventi significativi c’è stato quello del professor Diego Saglia insieme alle prof.sse Rose Ballaster ed Elaine Hobby che hanno approfondito le dinamiche teatrali contemporanee a quelle vissute da Behn.

Un altro relatore importante è stato Masolino D’Amico che ha discusso l’influenza dei nobili libertini come John Wilmot sul lavoro creativo dell’autrice; tuttavia questo intervento non sempre si collegava direttamente ai temi principali del convegno riguardanti l’opera stessa della drammaturga.

L’avventuriero“: una nuova produzione teatrale

La regia de “L’avventuriero” porta sul palco una delle commedie più celebri di Aphra Behn: “The Rover“. Giacomo Giuntini ha curato questa nuova traduzione cercando un equilibrio tra fedeltà al testo originale ed accessibilità per il pubblico contemporaneo. L’opera racconta storie d’amore complicate durante i festeggiamenti carnevaleschi a Napoli dove i personaggi navigano fra inganni amorosi e desideri contrastanti.

La regia punta sulla simultaneità delle azioni sceniche creando un ambiente dinamico dove diciotto attori interagiscono costantemente col pubblico presente nei quattro angoli della sala teatrale. Questa scelta permette agli spettatori diverse prospettive sull’azione scenica rendendo ogni rappresentazione unica nel suo genere.

I costumi progettati da Andrea Sorrentino riflettono fedelmente l’epoca storica mescolando elementi realistici ad astrazioni colorate; ciò contribuisce a creare un’atmosfera vivace tipica degli eventi carnevaleschi mentre sottolinea i conflitti sociali presenti nelle relazioni tra uomini e donne all’interno dello spettacolo stesso.

Behn utilizza figure femminili forti nei suoi testi per esplorare tematiche legate alla libertà sessuale contro le convenzioni patriarcali; queste protagoniste cercano autonomia sia nelle scelte amorose sia nella loro esistenza quotidiana sfidando norme socialmente imposte dai loro padri o mariti.

Concludendo, lo spettacolo lascia aperte domande importanti riguardo ai vincoli matrimoniali rispetto alle aspirazioni individualistiche dei personaggi coinvolti nella trama complessa proposta dall’autrice seicentesca.