Daniele Minervino, un uomo di 44 anni, è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale. La sentenza è stata emessa dal giudice Luigi Tirone. L’arresto di Minervino è avvenuto il 3 marzo scorso dopo una serie di furti in negozi della zona di San Maurizio a Reggio Emilia.
I fatti della rapina
Minervino è stato accusato di aver rubato diverse bottiglie da un punto vendita NaturaSi. Secondo quanto riportato, la responsabile del negozio ha riconosciuto l’uomo mentre stava uscendo con la merce non pagata. Dopo averlo seguito fuori dal negozio, ha avvisato le autorità competenti. In aggiunta al furto presso NaturaSi, l’uomo ha tentato un altro colpo all’Eurospin dove è stato visto entrare e uscire con delle punte di Parmigiano senza pagare.
Il valore totale dei beni rubati si aggira intorno ai dieci euro, cifra che ha portato il legale difensore Roberta D’Aquino a richiedere una riqualificazione del reato da rapina semplice a rapina impropria. Questa richiesta è stata accolta dal giudice nonostante i precedenti penali dell’imputato.
Resistenza agli agenti intervenuti
Oltre ai furti nei supermercati, Minervino deve affrontare anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Durante gli interventi delle forze dell’ordine all’Eurospin, l’uomo avrebbe opposto resistenza agli agenti che cercavano di fermarlo. Questo comportamento ha contribuito ad aggravare la sua posizione legale durante il processo.
La condanna inflitta al 44enne tiene conto sia dei reati commessi sia della sua situazione personale: attualmente risulta senza fissa dimora. L’avvocata D’Aquino sta cercando soluzioni alternative alla detenzione in carcere per il suo assistito.
Possibili misure alternative alla detenzione
L’avvocata difensore ha dichiarato che stanno valutando la possibilità di trovare una comunità che possa ospitare Minervino durante il periodo della pena o almeno garantire misure come i domiciliari o l’obbligo di firma presso le autorità competenti. Questa opzione potrebbe rappresentare un modo per reinserirlo nella società in modo più costruttivo rispetto alla detenzione tradizionale.
La vicenda mette in luce non solo i problemi legali dell’imputato ma anche le difficoltà sociali che molte persone affrontano quando si trovano senza un tetto sopra la testa e con precedenti penali sul proprio carico giudiziario.