Condanna a 2 anni e 8 mesi per una donna accusata di rapina in un supermercato a Cava de’ Tirreni

Una donna di 45 anni di Cava de’ Tirreni è stata condannata a due anni e otto mesi per rapina e abbandono di minore, dopo aver aggredito un direttore di supermercato.
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Una donna di 45 anni, residente a Cava de’ Tirreni, è stata condannata dal Gup del Tribunale di Nocera Inferiore a due anni e otto mesi di reclusione. L’accusa principale è quella di rapina, insieme ad altre imputazioni legate ai fatti avvenuti tra maggio e settembre del 2024. La sentenza arriva dopo un episodio violento che ha coinvolto il direttore di un supermercato e il figlio della donna.

I fatti della rapina

Le indagini sono iniziate dopo un furto avvenuto in un supermercato a Nocera Inferiore il 27 maggio 2024. In quell’occasione, la donna aveva rubato un espositore contenente dentifrici per un valore complessivo di circa 380 euro, nascondendolo all’interno di una borsa. Tuttavia, l’episodio più grave si è verificato il 15 settembre dello stesso anno presso un punto vendita Conad lungo Corso Amedeo a Cava de’ Tirreni.

In questo frangente, la donna ha tentato nuovamente di rubare merce alimentare: ha nascosto nella sua borsa due confezioni di yogurt, un barattolo di tonno, uno spazzolino elettrico e altri articoli vari. Dopo aver superato le barriere anti-taccheggio senza essere fermata immediatamente, è stata bloccata dal direttore del supermercato al momento dell’uscita.

L’aggressione al direttore

Di fronte alla richiesta del direttore riguardo al pagamento della merce rubata, la situazione è degenerata rapidamente. La donna ha reagito con violenza: dopo aver minacciato l’uomo con insulti pesanti, lo ha colpito con un coltello da cucina. Il direttore ha riportato ferite significative al torace e alla mano ma fortunatamente non sono state letali; i medici hanno stimato una prognosi complessiva di quindici giorni.

L’intera scena si è svolta sotto gli occhi del figlio della donna che aveva solo dieci anni ed era presente all’esterno dell’esercizio commerciale mentre tutto accadeva. Dopo l’aggressione e il furto consumati in pochi minuti, la madre si è allontanata, lasciando il bambino da solo in strada.

Abbandono del minore e ulteriori accuse

Dopo aver commesso la rapina ed essersi allontanata verso Vietri sul Mare senza alcuna preoccupazione per la sicurezza del figlioletto che aveva abbandonato sulla via De Marinis – priva d’illuminazione – la situazione si complica ulteriormente per lei. Il piccolo viene trovato dai carabinieri locali che intervengono prontamente per soccorrerlo.

Grazie alle testimonianze raccolte dagli investigatori dei carabinieri delle stazioni locali, viene identificata rapidamente anche l’autrice dell’abbandono: oltre alla rapina già accertata, le viene contestata anche l’accusa grave d’abbandono di minori poiché aveva lasciato suo figlio da solo durante le ore notturne.

Il bambino riferisce agli agenti che sua madre era andata a Vietri per incontrare una persona conosciuta; tuttavia, i militari rintracciano anche segni evidenti legati alla precedente aggressione: infatti, venne trovata nei pressi d’un negozio con una borsa macchiata da sangue proveniente dall’aggressione subita dal direttore del supermercato poco prima.

Accuse aggiuntive

La situazione giuridica della donna peggiora ulteriormente quando i carabinieri scoprono che possedeva le chiavi d’una Fiat Panda rubate qualche giorno prima nel parcheggio dello stesso supermercato dove era avvenuto il primo furto nel mese precedente. Questa scoperta porta ad aggiungere accuse supplementari contro la quarantacinquenne già gravemente compromessa dalla condanna ricevuta oggi dal Gup presso il Tribunale locale attraverso rito abbreviato.

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