Concerto “Amicizia in musica”: giovani talenti si esibiscono al teatro di Verteneglio

Il concerto “Amicizia in musica” al teatro di Verteneglio ha celebrato il talento dei giovani musicisti, unendo diverse realtà educative attraverso emozionanti esibizioni di chitarra, violino e altri strumenti.
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Il concerto “Amicizia in musica”, tenutosi al teatro della Comunità degli Italiani di Verteneglio, ha messo in luce il talento dei giovani musicisti. Gli allievi del Centro Studi di Musica Classica dell’Unione Italiana e quelli dell’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” hanno presentato un programma ricco di emozioni, dove ogni brano ha raccontato una storia unica. La manifestazione ha rappresentato un’importante occasione per celebrare la musica come strumento di connessione tra diverse realtà educative.

Un ambiente stimolante per i giovani musicisti

L’evento è stato aperto da Arianna Doz, presidente della Giunta esecutiva della CI, che ha accolto gli ospiti con un caloroso discorso. Ha sottolineato l’importanza del Centro Studi di Musica Classica e il suo impegno nell’offrire opportunità formative ai ragazzi. La missione educativa del CSMC si concentra su lezioni individuali e attività musicali d’insieme, creando così un ambiente stimolante per i giovani talenti.

Successivamente, Michela Manente, dirigente dell’istituto “Caio Giulio Cesare”, ha evidenziato il ruolo cruciale che la musica gioca nella formazione degli studenti. Ha parlato della tradizione musicale consolidata nella scuola e dell’approccio strutturato all’insegnamento della musica. Manente ha anche espresso come eventi come questo possano rafforzare legami di amicizia tra istituzioni diverse attraverso la passione condivisa per l’arte musicale.

La mattinata è proseguita con le esibizioni dei vari gruppi musicali presenti sul palco. Ogni maestro ha presentato i propri allievi con orgoglio e entusiasmo, creando un’atmosfera carica di aspettativa tra gli spettatori.

Esibizioni emozionanti: chitarra e violino protagonisti

La classe di chitarra guidata dal Maestro Alberto Borrano è stata la prima a salire sul palco. Greta ha aperto il concerto con “Fischiettando”, mostrando grande espressività nonostante la semplicità del gesto. Rocco ha poi incantato il pubblico con “Waltz in G” di Ferdinando Carulli mentre Luna ha concluso questa sezione suonando “Feste Lariane” di Lazzaro Mozzani con evidente passione.

Dopo le chitarre è stata la volta dei violinisti sotto la direzione del maestro Ernest Cosenza. Marta si è distinta interpretando “Lightly Row”, mentre Nika si è cimentata nel Minuetto n°3 di Johann Sebastian Bach portando rigore ed eleganza alla performance. Anche senza il maestro Andrea Furlan presente a causa degli impegni al Teatro Verdi, gli studenti delle classi pianistiche hanno brillato: Alba con “Il clown” e Veronika con “Nuvole bianche” hanno dimostrato grande sensibilità artistica chiudendo infine Alex col brano “One Summer Day” che portava una ventata fresca sul palcoscenico.

Un viaggio sonoro attraverso diversi generi musicali

Giacomo Grespan, maestro del violoncello presso l’istituto veneto, ha presentato le intense performance degli ospiti veneti rendendo scorrevole l’intero programma grazie alla sua professionalità pacata ma coinvolgente. In platea erano presenti altri insegnanti dell’istituto che seguivano attentamente le esibizioni dei loro studenti.

I chitarristi veneti sono stati accolti da applausi entusiasti dopo aver interpretato due brani significativi: “Apache” degli Shadows nell’arrangiamento curato da Dario Zennaro e “Puerta del Sol” composto da Matteo Bognolo; entrambi hanno mostrato coesione ed energia contagiosa durante l’esecuzione.

La sezione pianistica successiva si caratterizzava per una serie variegata d’esibizioni a quattro mani che mettevano in risalto non solo competenza tecnica ma anche intesa fra i musicisti coinvolti; dai duetti freschi alle letture più personali delle composizioni scelte dai partecipanti.

Momenti culminanti: clarinetti e flauti sul palco

I clarinetti sono stati protagonisti successivi portando sul palco tre brani molto evocativi: dal tradizionale peruviano “El Condor Pasa” fino ad arrivare a pezzi più modernizzati come “When the Saints Go Marching In”. Il trio formato da Pietro, Monir e Francesco si è distinto grazie alla loro affiatatezza ed espressività sonora capace d’incantare tutti i presenti nel teatro.

A seguire c’è stato l’ensemble flautistico composto da sei membri; insieme hanno proposto danze storiche arricchite dalla cura nei dettagli sonori tipici delle opere classiche italiane quali quelle composte dal Maestro Michele Mangano seguite dall’Allegro vivaldiano interpretate dinamicamente dai flautini Riccardo e Giovanni dando vita ad atmosfere vivaci sul palcoscenico.

Le delicate note dei violini sono state altrettanto suggestive quando Safian insieme ad Anita ed Katerina Ivanovna hanno suonato melodie dolci capaci d’invogliare chi ascoltava verso momentanee riflessioni interiorizzate prima ancora d’essere espresse verbalmente.

Infine, Mari concludeva magistralmente questo percorso musicale affrontando uno dei capisaldi repertoriale col Preludio dalla Suite n°1 BWV 1007 firmata Johann Sebastian Bach lasciandosi alle spalle una serata memorabile dedicandola alla bellezza intrinseca della musica stessa.