Cerimonia laica per Alice Peretti: un commovente addio nella sua comunità

Cerimonia laica per Alice Peretti, giovane madre di Tavernelle scomparsa a 35 anni, si è svolta nel palazzetto dello sport di Sovizzo, luogo simbolico ricco di ricordi e affetto.
Cerimonia laica per Alice Peretti: un commovente addio nella sua comunità - Socialmedialife.it

Questa mattina, 24 aprile, si è tenuta una cerimonia laica in onore di Alice Peretti, una giovane madre di 35 anni originaria di Tavernelle. La donna è scomparsa dopo aver combattuto con determinazione contro una malattia che ha stravolto le sue prospettive e quelle della sua famiglia. Il funerale si è svolto nel palazzetto dello sport di Sovizzo, un luogo ricco di significato personale per Alice e i suoi cari.

Un luogo simbolico per l’addio

Il palazzetto dello sport ha rappresentato un contesto significativo durante il funerale. Qui il padre di Alice aveva allenato squadre giovanili di pallavolo, e lei stessa trascorreva molte ore sul campo insieme alla sorella dopo le partite. Questo spazio ha accolto amici e familiari che sono accorsi numerosi per dare l’ultimo saluto a una persona amata da tutti.

Le tribune erano gremite; volti commossi testimoniavano il forte legame che Alice aveva costruito nel corso degli anni con chiunque avesse incrociato il suo cammino. Il silenzio del momento era interrotto solo dalla musica scelta dai familiari e dagli applausi in segno di affetto verso la giovane madre.

Alice lascia dietro di sé un vuoto profondo: suo figlio Jordan, il compagno David, la madre Sabrina con Cristiano, la sorella Valentina con Enrico e il fratello Fabio sono solo alcune delle persone che hanno condiviso momenti preziosi al suo fianco. Nonostante il dolore della perdita sia palpabile tra i presenti, emerge anche un messaggio chiaro: l’importanza dell’unione familiare e dell’amore come forza vitale.

Ricordi proiettati sulla vita di Alice

Durante la cerimonia sono state mostrate immagini della vita passata da Alice: fotografie dell’infanzia fino ai momenti più recenti come quelli trascorsi insieme a Jordan. Le immagini hanno raccontato non solo la storia personale della donna ma anche quella del legame speciale tra madre e figlio. La colonna sonora scelta per accompagnare queste proiezioni era “Ovunque sarai” del cantante Irama; una melodia evocativa che ha reso ancora più toccante l’atmosfera già carica d’emozione.

I ricordi condivisi dai partecipanti hanno dato voce a chi conosceva bene Alice; ognuno ha portato alla luce aneddoti significativi che riflettevano non solo le sue qualità personali ma anche i valori fondamentali su cui aveva costruito le sue relazioni più importanti.

Le parole toccanti del compagno David

Uno dei momenti più emozionanti è stato quando David, compagno di vita ed ex partner nella lotta quotidiana contro la malattia, ha preso parola per ricordare gli inizi della loro storia d’amore. Ha descritto come quel primo incontro al parco fosse stato l’inizio non solo della loro relazione ma anche dell’avventura genitoriale insieme:

«Sei stata il mio pianeta per tantissimo tempo», ha detto David visibilmente commosso mentre parlava del loro amore cresciuto anche nei momenti difficili legati alla malattia. Ha espresso quanto sarà importante continuare a raccontare a Jordan chi fosse realmente sua madre: «Dovrò raccogliere i pezzi della mia anima» – queste parole evidenziano quanto profondo sia stato questo legame affettivo.

Anche Giosuè, amico intimo della coppia ed ex conoscente attraverso i familiari comuni, ha condiviso ricordi felici su come abbia visto crescere quell’amore sincero tra David e Alice; episodi semplici ma significativi hanno riempito lo spazio dedicato ai ricordi collettivi durante questa celebrazione unica.

Un addio carico d’affetto

A conclusione dell’evento commemorativo sono intervenuti gli zii materni che hanno voluto esprimere gratitudine nei confronti della nipote scomparsa: «Hai spiccato il volo», hanno dichiarato mentre sottolineavano quanto fosse stata fortunata ogni persona ad averla conosciuta nella propria vita breve ma intensa.

La cerimonia si è conclusa sulle note emozionanti de “Così Celeste” cantata da Zucchero mentre la bara lasciava lentamente lo spazio tra gli applausi calorosi dei presenti. Accanto ad essa giaceva una maglia dell’Inter recante scritto “Alice”, omaggio alla passione calcistica che caratterizzava parte delle sue giornate quotidiane.

In braccio alla nonna c’era Jordan; simbolo tangibile dell’amore eterno fra lui e sua madre – un amore destinato a perdurare oltre qualsiasi separazione fisica.

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