Beppe Caccia, armatore di Mediterranea, viene ascoltato dalla polizia nell'ambito delle indagini sul caso Paragon nel 2025
Beppe Caccia, armatore della Mediterranea, è stato ascoltato ieri, 25 marzo 2025, a Napoli dalla Polizia postale nell’ambito delle indagini relative al caso Paragon. Secondo fonti vicine alle indagini, Caccia è stato interrogato come persona informata sui fatti riguardanti l’uso del software di sorveglianza Graphite, sviluppato dalla società israeliana Paragon, che ha coinvolto diverse figure di spicco.
Il coinvolgimento di Caccia è emerso il 7 febbraio 2025, quando la nave Mare Jonio, operante per Mediterranea, si trovava nel porto di Napoli. In quella occasione, è stato rivelato che anche Luca Casarini, fondatore e capomissione di Mediterranea Saving Humans, era tra le persone sotto sorveglianza. Recentemente, si è appreso che anche don Mattia Ferrari, cappellano di bordo della nave, è stato spiato, ampliando così il numero delle persone coinvolte in questa delicata situazione.
Le indagini sono condotte da due procure che collaborano attivamente: quella di Palermo, che ha ricevuto un esposto da Casarini, e quella di Napoli, dove è stato presentato un esposto da Francesco Cancellato, direttore di Fanpage. Quest’ultimo è anch’esso tra le persone monitorate dal software di sorveglianza, il che ha sollevato interrogativi sulla portata e le implicazioni di tali attività di spionaggio.
Le autorità stanno cercando di fare chiarezza su questo caso che ha suscitato un ampio dibattito pubblico, evidenziando le problematiche legate alla privacy e alla sorveglianza. La situazione si evolve rapidamente, con nuove informazioni che emergono costantemente, mentre gli investigatori continuano a raccogliere testimonianze e prove per comprendere l’entità della sorveglianza illegittima e le sue conseguenze per le persone coinvolte.