Cardinale Grech: Riflessioni sul Cammino Sinodale e l’Assemblea del 2028

Il cardinale Mario Grech illustra il nuovo piano sinodale della Chiesa, evidenziando l’importanza dell’accompagnamento e del dialogo in vista dell’Assemblea ecclesiale del 2028.
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Cardinale Grech: Riflessioni sul Cammino Sinodale e l'Assemblea del 2028 - Socialmedialife.it

Il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, espande la visione sul progresso sinodale all’interno della Chiesa, evidenziando l’importanza dell’accompagnamento e dell’attuazione del processo sinodale. Con l’approvazione di Papa Francesco, è emerso un nuovo piano per il triennio che porta all’Assemblea ecclesiale del 2028, dove si intende raccogliere i frutti delle esperienze sinodali passate. Quest’articolo esplora le proposte e le intenzioni che segnano questo percorso evolutivo all’interno della Chiesa.

Il sinodo come processo continuo

All’inizio della nostra conversazione, il cardinale Grech ha chiarito che il Sinodo sulla sinodalità non è un evento concluso ma un processo in corso. La costituzione apostolica Episcopalis Communio ha ridefinito la sinodalità, trasformando il Sinodo da un singolo evento in un articolato processo che comprende tre fasi: preparatoria, celebrativa e attuativa. Questa transizione richiede non solo un cambio di mentalità ma un radicamento profondo nella prassi ecclesiale.

Il cardinale sottolinea che l’impegno della Chiesa locale è cruciale, poiché ogni diocesi è chiamata a interpretare e applicare le raccomandazioni del Sinodo nel proprio contesto. Attraverso questa dinamica, le Chiese locali hanno già iniziato a mobilitarsi, continuando a lavorare anche dopo la chiusura dell’Assemblea. L’accompagnamento della Segreteria del Sinodo, quindi, non equivale a un aggravio di lavoro, bensì a un incentivo per le Chiese a sviluppare un cammino sinodale.

Un itinerario verso il 2028

Con l’avvicinarsi del 2028, si prevede un processo significativo di accompagnamento e valutazione dell’applicazione delle indicazioni sinodali. Questa scelta è stata maturata dal Santo Padre con il contributo del Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo. Il cardinale Grech rileva come questo approccio non solo favorisca il coinvolgimento delle Chiese locali, ma incoraggi una corresponsabilità collettiva nel recepire e applicare i risultati del Sinodo.

Nel corso degli anni, gli incontri previsti nel 2027 e 2028 daranno spazio al dialogo e scambio di esperienze tra le diverse realtà ecclesiali. Questo è un tentativo di creare legami più forti tra le Chiese sul piano nazionale e regionale, permettendo un’autentica condivisione e comprensione reciproca dell’esperienza sinodale. L’Assemblea ecclesiale del 2028 sarà quindi un’importante conclusione di questo percorso, presentando al Santo Padre elementi attinenti alla vita reale delle Chiese.

La preparazione delle Chiese locali

Il lavoro delle diocesi nel 2026 si concentrerà sul dialogo attivo con il Popolo di Dio, per discutere e sviluppare le intuizioni sorte nel cammino sinodale. Il cardinale Grech mette in evidenza che per questo processo non basta replicare le fasi precedenti, ma occorre un’evoluzione che favorisca l’adattamento dei contenuti alla cultura e tradizioni locali. È essenziale coinvolgere tutte le parti del Popolo di Dio, per far sì che ognuno possa contribuire attivamente alla vita ecclesiale.

Il principio di circolarità, che permette un flusso di informazioni e esperienze tra le diverse Chiese, dovrebbe diventare parte integrante della prassi ecclesiale. In questo modo, diventa possibile garantire una sinodalità che non rimanga confinata a pochi esperti, ma che si apra a tutti, rendendo l’intero percorso accessibile e inclusivo.

L’importanza della sinodalità

Le Chiese locali sono chiamate a lavorare non solo per rispondere ai dettami esterni, ma soprattutto per incarnare il Vangelo nel contesto in cui operano. Questo è un momento privilegiato per far crescere la consapevolezza del ruolo attivo di ogni membro del Popolo di Dio. La sinodalità non deve essere percepita come un’incombenza burocratica, ma come un’opportunità per realizzare una Chiesa che cammina insieme, in spirito di comunione e di partecipazione attiva.

Il cardinale mette in risalto la ricchezza dell’esperienza sinodale, che, attraverso il discernimento e il dialogo, può creare una cultura di responsabilità condivisa. L’obiettivo finale è costruire una Chiesa dinamica, capace di rinnovarsi nel suo impegno missionario e offrire una testimonianza reale del Vangelo nel mondo contemporaneo.

La prospettiva dell’assemblea ecclesiale

L’Assemblea ecclesiale del 2028 rappresenterà un momento decisivo non solo per sintetizzare i risultati maturati ma anche per riconoscere il cammino intrapreso da ogni Chiesa locale. Sarà l’occasione per raccogliere i frutti dell’ascolto e del dialogo, portando a una riflessione che coinvolge la totalità della Chiesa. Queste riunioni non dovranno rimanere uniche a livello di Vescovi, ma dovranno manifestarsi come un’Assemblea ecclesiale, in grado di esprimere le esperienze di vita ecclesiale a tutti i livelli.

Il cardinale puntualizza sulla necessità di tempo per elaborare le proposte e su come l’Assemblea finale costituirà un’opportunità per una reale espressione della sinodalità. L’aspetto centrale sarà quello di creare spazi di scambio che facilitino le discussioni sui temi presenti nel Documento finale, rimarcando l’importanza di un ascolto attivo delle Chiese locali.

Contributo dei gruppi di studio

Infine, il cardinale fa riferimento ai dieci Gruppi di Studio, già in fase avanzata di lavoro. Questi gruppi sono composti da rappresentanti delle varie Chiese e stanno contribuendo attivamente all’elaborazione di suggerimenti e proposte che riflettono la realtà pastorale e le esigenze dei fedeli. La metodologia adottata è variegata e invita alla partecipazione di esperti e voci esterne, garantendo una molteplicità di prospettive sui temi trattati.

Il cardinale infine sottolinea l’importanza del fatto che le conclusioni di questi gruppi saranno presentate al Santo Padre e che ciò potrà influenzare concretamente le decisioni e le azioni future nella Chiesa. La crescita sinodale, la connessione tra le diverse esperienze, e l’impegno a vivere in modo sinodale sono elementi chiave che accompagneranno la Chiesa verso il suo futuro, rendendola sempre più unita nel suo cammino verso il Regno di Dio.

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