Il clima della Terra sta subendo cambiamenti rapidi e significativi, principalmente a causa delle attività umane. Questo fenomeno non rappresenta una minaccia diretta per il Pianeta stesso, che ha dimostrato nel corso della sua storia di adattarsi e superare diverse crisi ambientali. Tuttavia, le conseguenze di questi cambiamenti possono risultare devastanti per molte specie viventi, compresa quella umana. Alessandro Moriconi, ricercatore dell’Istituto di ingegneria del mare del Cnr, esprime questa preoccupazione attraverso un sonetto in dialetto romanesco.
Il cambiamento climatico e le sue cause
Negli ultimi decenni, la comunità scientifica ha messo in evidenza come il riscaldamento globale sia principalmente attribuibile all’attività umana. L’emissione di gas serra dovuta alla combustione dei combustibili fossili e alla deforestazione sta alterando gli equilibri climatici stabiliti da millenni. Questi fattori contribuiscono a fenomeni estremi come ondate di calore, uragani più intensi e innalzamento del livello del mare.
Le proiezioni future indicano che se non si interviene con decisione per ridurre le emissioni globalmente, ci saranno impatti severissimi sulla biodiversità terrestre e marina. Alcuni ecosistemi potrebbero collassare completamente mentre altre specie potrebbero estinguersi o essere costrette a migrare verso aree più favorevoli.
La resilienza della Terra
È importante notare che la Terra ha una capacità intrinseca di recupero dopo eventi catastrofici. Nel corso della sua storia geologica ha affrontato periodiche estinzioni massicce seguite da fasi di rigenerazione biologica. Tuttavia, ciò che rende attuale la questione è il ritmo accelerato dei cambiamenti indotti dall’uomo rispetto ai tempi naturali necessari affinché gli ecosistemi si adattino.
Moriconi sottolinea questo aspetto nel suo sonetto: “La Terra continuerà a girare”, affermando così che il Pianeta stesso non è in pericolo immediato; piuttosto sono gli esseri viventi ad affrontare sfide senza precedenti.
Un appello alla responsabilità collettiva
Nel suo messaggio poetico in dialetto romanesco, Moriconi invita a spostare l’attenzione dal concetto astratto “salviamo la Terra” al più concreto “salviamoci”. Questo cambio di prospettiva implica un’assunzione diretta delle responsabilità individuale e collettiva nei confronti dell’ambiente.
L’invito è chiaro: ogni azione conta nella lotta contro i cambiamenti climatici. Dalla riduzione degli sprechi energetici all’adozione di stili di vita sostenibili fino al sostegno alle politiche ambientali efficaci; ogni piccolo gesto può contribuire a creare un futuro migliore sia per l’umanità sia per tutte le forme viventi sulla Terra.
In sintesi, mentre il Pianeta potrebbe continuare ad esistere anche dopo queste sfide climatiche attuali, ciò che rimane incerto è quale forma prenderà la vita su esso se non si agisce tempestivamente ed efficacemente contro i dannosi effetti delle attività umane sul clima globale.
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