L’attesa per il remake live-action di Biancaneve, in uscita domani, è palpabile. L’opera, diretta da Marc Webb, si inscrive nel dibattito contemporaneo sulle reinterpretazioni classiche e solleva interrogativi dinanzi ai numerosi pregiudizi che l’hanno preceduta. Con le star Rachel Zegler e Gal Gadot nei ruoli principali, il film ha già suscitato sia critiche che apprezzamenti tra coloro che hanno avuto l’opportunità di vederlo in anteprima negli Stati Uniti e in Italia. La revisione “woke” della storia tradizionale ha diviso il pubblico, generando reazioni positive e negative, ma nella frenesia delle polemiche, è cruciale analizzare i dettagli di questa nuova visione.
Una rilettura contemporanea tra critiche e difese
La nuova versione di Biancaneve si inserisce in un contesto cinematografico sempre più attento ai temi sociali e alle diverse rappresentazioni. La scelta di Rachel Zegler, attrice di origini colombiane, nel ruolo della protagonista ha scatenato discussioni, considerando che il personaggio è storicamente associato a linee di bellezza europee tradizionali. Tuttavia, alcuni osservatori notano che l’interpretazione di Zegler, con i suoi capelli scuri e il fascino particolare, si avvicina a quella illustrata nell’originale del 1937, disegnato da Grim Natwick. Questa nuova visione di Biancaneve ha come obiettivo quello di modernizzare e rendere la fiaba più inclusiva e rappresentativa, riflettendo valori contemporanei che mirano a rimuovere stereotipi di genere.
Al centro del dibattito vi è anche la trasformazione del principe, ora ritratto come un ladro avente tratti simili a Robin Hood. La sua relazione con Biancaneve, priva di qualsiasi connotazione romantica tradizionale, segna un passo verso un racconto più consapevole. L’assenza di un bacio rubato e la rappresentazione di una Biancaneve più attiva, che si erge a leader di un movimento femminile contro la regina malvagia, stanno riscuotendo opinioni contrastanti. Certamente, gli appassionati delle fiabe originali potrebbero rimanere sorpresi da questi cambiamenti, ma i più giovani spettatori sembrano essere le principali destinatari di una narrazione rinnovata.
La delusione dei nani e l’incanto della CGI
Uno degli aspetti maggiormente criticati del film riguarda la rappresentazione dei nani. Le recensioni hanno fatto emergere un certo disappunto verso la visione live-action di questi personaggi, descritti come poco riusciti rispetto alle versioni animate degli animali presenti nel film. La difficoltà nel trasporre con credibilità il loro aspetto e i loro tratti distintivi ha portato a un forte confronto tra le aspettative del pubblico e il risultato finale. Le animazioni animalistiche, al contrario, si sono distinti per la loro vivacità e caratterizzazione, sollevando interrogativi su decisioni artistiche che potrebbero non aver convinto del tutto.
In risposta alle critiche, alcuni esperti del settore ritengono che, nonostante l’attenzione concentrata sui nani, l’impatto visivo generale del film rimanga affascinante. Matt DeGroot di Crooked Media riconosce come il remake di Biancaneve abbia saputo catturare l’attenzione di diversi spettatori, pur diventando un bersaglio di attacchi online. Un parere contrario arriva da Paul Klein, il quale valorizza i numeri musicali e la prestazione di Zegler nel ruolo principale. Queste recensioni contrastanti evidenziano la spaccatura di opinioni che accompagna tutte le reinterpretazioni di opere classiche, nel tentativo di rimanere fedeli al passato e rispecchiare un presente in evoluzione.
Il successo al botteghino e le impressioni del pubblico
Con un budget che supera i 200 milioni di dollari, Biancaneve punta a sfruttare il forte richiamo del marchio Disney e le polemiche sollevate per attirare il pubblico. Le previsioni parlano di un possibile incasso di 45 milioni di dollari nel primo weekend di programmazione negli Stati Uniti, con ulteriori 55 milioni provenienti dagli altri mercati globali. Tuttavia, la risposta del pubblico, in particolare dei più piccoli, risulta essere un fattore decisivo per determinare il successo del film.
Durante una proiezione a Roma, una giovane spettatrice ha espresso la propria opinione sul film assegnando punteggi nettamente contrastanti ai vari elementi, come ad esempio una bassa valutazione per il personaggio della strega cattiva, ma elogi per il resto del film. Questi commenti esplicano come i bambini possano essere più coinvolti dalla trama e dalle performance rispetto agli adulti critici delle scelte narrative. All’interno di questa complessa interazione tra pubblico e critica emerge una riflessione importante: le nuove generazioni potrebbero abbracciare con apertura la storia di Biancaneve, considerandola una favola che si adatta ai loro valori e aspirazioni.