Ben Affleck rivela le difficoltà nel vestire il costume di Batman: un incubo termico

Ben Affleck racconta la sua difficile esperienza con il costume di Batman, evidenziando il caldo insopportabile e le sfide pratiche durante le riprese di “Batman v Superman” e “Justice League”.
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Ben Affleck, noto attore e regista, ha recentemente condiviso la sua esperienza negativa nell’indossare il costume di Batman durante le riprese dei film “Batman v Superman: Dawn of Justice” e “Justice League“. In un’intervista al magazine GQ, l’attore ha descritto la scomodità del famoso abito dell’Uomo Pipistrello, rivelando che l’esperienza è stata per lui “devastante”. Queste dichiarazioni arrivano mentre promuove il suo nuovo film “The Accountant 2“, previsto nelle sale dal 24 aprile.

L’odissea del costume

Affleck ha parlato apertamente delle difficoltà legate all’indossare la Bat-tuta. Secondo lui, uno dei principali problemi era rappresentato dal caldo insopportabile che si sprigionava all’interno del costume. “Tengono terribilmente caldo. Non lasciano respirare la pelle”, ha affermato l’attore di 52 anni. Questa situazione creava una sofferenza immediata non appena indossata la tuta: “Dal momento in cui si indossa la tuta inizi a sudare”, soprattutto nella zona della testa e del cappuccio.

Il calore intrappolato nel costume rendeva difficile anche per i professionisti più esperti lavorare sul set. Affleck ha sottolineato come anche gli stuntman avessero serie difficoltà a mantenere il costume per lunghi periodi: “Potevano farlo per circa 45-50 minuti e poi rischiavano un colpo di calore”. Questo portava a pause frequenti durante le riprese, complicando ulteriormente il processo di produzione.

Il design del costume

Il costume indossato da Ben Affleck è stato progettato dal costumista Michael Wilkinson ed è stato realizzato da Jose Fernandez insieme a Ironhead Studio. Composto da più strati di lycra e schiuma, richiedeva circa 25 minuti per essere indossato con l’assistenza di sei persone. Questo aspetto evidenzia quanto fosse complesso gestire non solo l’aspetto visivo ma anche quello pratico dell’abito.

Nel 2015, Wilkinson aveva descritto il cappuccio come frutto di un’“ingegneria incredibile”, elogiando la sua capacità di consentire movimenti naturali della testa rispetto ai costumi precedenti. Tuttavia, alla luce delle recenti dichiarazioni dell’attore riguardo alla scomodità della tuta, queste parole sembrano contraddette dalla realtà vissuta sul set.

Le sfide degli attori nei supereroi

La questione della comodità nei costumi dei supereroi non è nuova nel mondo del cinema; molti attori hanno espresso simili preoccupazioni riguardo ai loro abiti iconici. La necessità estetica spesso prevale su quella funzionale quando si tratta di creare costumi che siano visivamente impressionanti ma poco pratici da indossare per lunghe ore durante le riprese.

Affleck non è solo in questa lotta; altri attori famosi hanno affrontato sfide simili con i loro costumi supereroistici. La pressione fisica e mentale derivante dall’indossarli può influenzare significativamente le performance artistiche degli interpreti stessi.

Con queste rivelazioni sull’esperienza personale nell’indossare il costume iconico dell’Uomo Pipistrello, Ben Affleck offre uno spaccato interessante sulle reali condizioni vissute dagli attori dietro i personaggi amati dai fan in tutto il mondo.

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