Ben Affleck e Jon Bernthal parlano di paternità e amicizia nel sequel di The Accountant

Il 24 aprile esce “The Accountant 2”, con Ben Affleck e Jon Bernthal, esplorando temi di solitudine, amore fraterno e dilemmi morali in un mix di azione ed emozione.
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Il 24 aprile arriva nelle sale “The Accountant 2”, il sequel del film del 2016 diretto da Gavin O’Connor. I protagonisti, Ben Affleck e Jon Bernthal, hanno condiviso in un’intervista esclusiva i temi centrali della pellicola, tra cui la solitudine, l’amore fraterno e le sfide morali che i personaggi affrontano. In questo articolo esploreremo le loro dichiarazioni sul film e sui messaggi che intendono trasmettere.

Un incontro virtuale tra Roma e Los Angeles

In una serata particolare, gli attori Ben Affleck e Jon Bernthal si sono collegati tramite Zoom per discutere del loro nuovo progetto. Mentre noi eravamo a Roma, loro si trovavano a Los Angeles. L’atmosfera era leggera: entrambi sembravano affiatati ed erano pronti a scherzare sull’imminente uscita del film. Affleck ha esordito con una battuta sulla felicità: “Abbiamo ancora tre minuti, troppo pochi per spiegare cosa sia per me la felicità!”. La conversazione ha messo in luce non solo il talento degli attori ma anche la profonda connessione che riescono a trasmettere sullo schermo.

In “The Accountant 2”, Affleck riprende il ruolo di Chris Wolff, un contabile autistico coinvolto in situazioni ad alta tensione. Bernthal interpreta Brax, il fratello sempre pronto all’azione. Rispetto al primo capitolo della saga, questo sequel approfondisce tematiche più emotive come l’amicizia e la famiglia senza rinunciare agli elementi d’azione tipici del genere.

Temi centrali: amore e solitudine

Jon Bernthal ha sottolineato come nel film vengano esplorati temi universali quali solitudine e famiglia: “Ci sono vuoti che cerchiamo di colmare.” Questi argomenti risuonano fortemente nei due capitoli della saga ed emergono attraverso le interazioni tra i personaggi principali.

Affleck ha aggiunto un ulteriore strato alla discussione parlando dell’importanza dell’amore nella vita umana: “L’amore è ciò che ci rende umani.” Ha descritto come questa dicotomia tra gioia e dolore sia centrale nella narrazione del film. I due fratelli cercano di affrontare relazioni complesse mentre tentano di trovare un equilibrio nelle loro vite personali.

Una scena significativa mostra Chris confrontarsi con Max riguardo alla ricerca della felicità; secondo Bernthal, essa deriva dal sentirsi amati ed avere legami significativi con gli altri. Ha evidenziato quanto sia fondamentale avere qualcuno su cui poter contare nei momenti difficili.

Morale ambigua nel racconto

Un altro aspetto interessante emerso dall’intervista riguarda la rappresentazione dei personaggi all’interno delle dinamiche morali del film. Sia Affleck che Bernthal hanno discusso dell’idea che non esistono buoni o cattivi definitivi; piuttosto si tratta di comprendere ciò che è giusto o sbagliato in base alle esperienze individuali dei protagonisti.

Affleck ha descritto questa questione filosofica come intrigante: “C’è chi crede che per fare le cose fatte bene bisogna soffrire.” Questo concetto viene esplorato attraverso le esperienze dei due protagonisti durante il corso della storia. La riflessione sulla paternità è stata un altro tema ricorrente nella conversazione; entrambi gli attori hanno condiviso pensieri su cosa significhi essere genitori oggi.

La connessione personale tra i due attori sembra riflettersi anche nel lavoro svolto insieme sul set; entrambi vedono l’esperienza cinematografica quasi come una forma familiare dove ci si sostiene reciprocamente nei momenti difficili delle riprese così come nella vita privata.

Con queste premesse solide ed emozionanti, “The Accountant 2” promette non solo azione ma anche profondità emotiva attraverso storie interconnesse di amore fraterno e lotta morale.

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