Beatrice è un’artista che ha trovato nella musica e nel canto il suo mezzo di espressione più autentico. La sua carriera si è sviluppata attraverso un percorso ricco di esperienze, influenze e una continua ricerca della propria identità artistica. Questo articolo esplora la sua storia, le sue formazioni musicali, i progetti passati e futuri, nonché la riflessione sulla lingua italiana nella musica.
L’identità artistica di Beatrice
Fin da piccola, Beatrice ha sentito l’esigenza di esprimere se stessa attraverso la musica. La voce è diventata per lei uno strumento naturale per manifestare emozioni e pensieri. Il suo percorso musicale non è stato lineare; ha attraversato diverse fasi prima di trovare un suono che rispecchiasse pienamente la sua essenza. Ha descritto questo processo come una sorta di spoliazione delle sovrastrutture tecniche ed espressive che non le appartenevano.
La formazione musicale di Beatrice si distingue per l’influenza della black music, del soul, del jazz e della musica classica. Cresciuta in una famiglia appassionata alla musica classica negli anni ’90 e 2000, ha iniziato a studiare pianoforte all’età di otto anni. Questa esperienza ha plasmato il suo orecchio musicale in modo profondo ed inconscio.
Nel corso degli anni, Beatrice ha acquisito consapevolezza delle proprie origini culturali musicali europee mentre esplorava generi diversi dalla black music al jazz contemporaneo. Questo mix unico le permette oggi di affrontare con originalità ogni progetto artistico.
Un percorso formativo ricco d’esperienze
La formazione accademica in canto jazz presso il Conservatorio di Milano rappresenta uno dei momenti cruciali nella carriera artistica di Beatrice. Qui ha potuto approfondire vari aspetti legati all’improvvisazione libera e alla composizione originale. Partecipando a workshop internazionali sul jazz ed entrando in contatto con importanti figure del settore come Stefano Battaglia nei “Laboratori Permanenti”, ha affinato le sue capacità artistiche.
Beatrice considera fondamentale l’interazione con altri musicisti durante i suoi progetti creativi; questa sinergia arricchisce la sua esperienza personale sia dal punto di vista umano che professionale. Nel 2022 pubblica “Questo Tempo”, frutto dell’interazione con poeti italiani contemporanei; questo lavoro segna un importante passo avanti nella sua ricerca sull’improvvisazione legata alla poesia.
Negli ultimi anni sono emerse nuove opportunità formative come i workshop organizzati dall’IRCAM a Parigi nel 2023 dove si è dedicata all’interazione attiva tra corpo e suono come performer improvvisativa.
L’evoluzione dei dischi: da “My River Runs To Thee” a “Terrestre”
Il primo disco pubblicato da Beatrice nel 2018 segna l’inizio della sua avventura discografica: “My River Runs To Thee” rappresenta un lavoro acustico basato sull’improvvisazione ispirata alle poesie di Emily Dickinson; mentre “Innerscape” include brani più vicini al linguaggio del jazz contemporaneo, ma sempre caratterizzati dalla presenza dell’originalità compositiva.
Con il tempo emerge chiaramente un duplice binario nel suo lavoro: da una parte c’è l’approccio più tradizionale legato al mondo canzone – ancorato maggiormente al linguaggio jazz – dall’altra c’è lo spazio dedicato all’improvvisazione libera svincolata dai generi precisi.
Il recente album “Terrestre” può essere considerato un approdo verso forme più colte del cantautorato italiano, pur mantenendo viva quella dimensione sperimentale presente nei lavori precedenti. L’album nasce dopo lunghe riflessioni sulla scrittura dei testi originali in italiano cercando così una sintesi tra diversi stili musicali senza cadere nelle trappole dei generi predefiniti.
La ricerca sulla lingua italiana nella musica
Un aspetto centrale nell’opera di Beatrice riguarda il rapporto tra lingua italiana e musica; cantare in italiano rappresenta per lei non solo una scelta stilistica ma anche un atto profondamente significativo dal punto di vista identitario. Dopo aver trascorso gran parte della vita ad interpretare brani in inglese senza pieno coinvolgimento emotivo, scoprire l’italiano durante laboratori d’improvvisazioni significò trovare finalmente autenticità nell’espressione vocale.
“Terrestre” incarna questa nuova fase creativa dove testo originale diventa veicolo narrativo capace d’integrare contenuti poetici ed emotivi fortemente evocativi. I testi affrontano tematiche socialmente rilevanti filtrate attraverso esperienze personali rendendo così ogni canzone unica nel proprio messaggio comunicativo.
Beatrice lavora costantemente sul suono delle parole, esplorando fonemi, ritmi, melodie creando atmosfere suggestive capaci d’incantare chi ascolta.
Progetti futuri: innovazioni artistiche all’orizzonte
Guardando avanti ai prossimi mesi ci sono numerosi progetti entusiasmanti previsti per Beatrice: “On the Move”, dedicandosi alle poesie sul tema migrazione insieme a Michele Bonifati; “Monologo Addosso”, realizzato insieme ad altre artiste emergenti; infine lo spettacolo teatrale “Raminghe”, previsto per febbraio 2025.
Questi nuovi lavori evidenziano ancora una volta quanto sia importante continuare ad innovarsi artisticamente mantenendo sempre viva quella connessione profonda fra parola, musica, suono.