Bankitalia: l’analisi sulla stabilità finanziaria dell’Italia e i rischi globali nel 2025

Il Rapporto semestrale della Banca d’Italia evidenzia rischi moderati per le famiglie, sfide per le imprese e vulnerabilità emergenti, tra cui attacchi informatici e criptovalute, in un contesto di incertezze globali.
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La Banca d’Italia ha recentemente pubblicato il suo Rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, evidenziando un contesto di crescente incertezza sui mercati globali. L’analisi si concentra su vari aspetti economici, dai rischi sistemici alle vulnerabilità emergenti, offrendo uno spaccato della situazione attuale e delle prospettive future per l’Italia.

Rischi per la stabilità finanziaria in Italia nel 2025

Secondo il rapporto di Bankitalia, i rischi per il sistema italiano sono considerati moderati. Le famiglie italiane mostrano una certa resilienza: nel 2024 la ricchezza finanziaria aggregata è aumentata e l’indebitamento medio rispetto al reddito è diminuito. Questi fattori contribuiscono a limitare la vulnerabilità delle famiglie stesse. Tuttavia, esiste un rischio potenziale legato a un possibile rallentamento dell’economia che potrebbe invertire questa tendenza positiva.

D’altro canto, le imprese stanno affrontando sfide significative. La redditività complessiva sta diminuendo e ci sono segnali di difficoltà nella capacità di rimborsare i debiti, specialmente nel settore delle costruzioni. Questo scenario solleva preoccupazioni riguardo alla sostenibilità economica delle aziende italiane.

Le banche italiane presentano una situazione più stabile; infatti, nei primi sei mesi del 2024 hanno mantenuto utili elevati e solidità patrimoniale. Questo aspetto rappresenta un elemento chiave nella resilienza del sistema bancario italiano in caso di eventuali shock economici o finanziari.

Vulnerabilità emergenti: attacchi informatici e prodotti complessi

Il rapporto mette in luce alcune vulnerabilità emergenti che potrebbero influenzare le banche italiane. Nel corso del periodo analizzato sono stati registrati ben 119 attacchi informatici diretti agli istituti bancari italiani; questo numero rappresenta un record preoccupante che richiede attenzione da parte degli operatori del settore.

Inoltre, si osserva una crescente propensione degli italiani verso prodotti finanziari complessi come i certificates; circa 85 miliardi di euro sono investiti in questi strumenti ad alto rischio, con oltre due terzi detenuti da investitori retail. Questa tendenza potrebbe esporre gli investitori a perdite significative se non gestita con cautela.

Le restrizioni commerciali internazionali continuano ad aumentare; sebbene finora le banche abbiano assorbito bene queste pressioni grazie alla loro forte patrimonializzazione, è fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione globale per evitare ripercussioni sul mercato interno.

Criptovalute: avvertimenti sui rischi associati

Nel Rapporto viene dedicata particolare attenzione all’evoluzione delle criptovalute e ai relativi rischi per la stabilità economica italiana ed europea. A fine marzo 2025 il mercato globale delle criptovalute ha raggiunto circa 2.750 miliardi di dollari; questa crescita è stata alimentata dalle elezioni negli Stati Uniti e dalle politiche favorevoli alla digitalizzazione della nuova amministrazione statunitense.

Di questo ammontare totale, oltre il 60% è costituito da Bitcoin mentre altre valute prive di asset sottostanti coprono circa il 30%. Solo una piccola parte riguarda stablecoin legate a valute tradizionali. Bankitalia mette in guardia sul fatto che tale espansione rapida comporta “rischio non solo per gli investitori ma anche potenzialmente per la stabilità finanziaria.”

Un altro aspetto critico riguarda l’aumento dell’esposizione degli investitori istituzionali alle criptovalute; molte banche hanno incrementato gli investimenti in Bitcoin attraverso ETF o tesorerie aziendali non finanziare credendo nell’aumento dei prezzi futuri della moneta digitale ma ciò li espone anche alla volatilità intrinseca del mercato cripto.

Rischio globale: fattori d’incertezza crescentemente rilevanti

A livello internazionale emerge un quadro caratterizzato da crescenti rischiosità nei mercati globalizzati secondo quanto riportato da Bankitalia nel suo studio recente sulle dinamiche macroeconomiche mondiali post-annuncio dei nuovi dazi americani all’inizio aprile scorso. La fiducia dei consumatori negli Stati Uniti ha subito una brusca caduta ai minimi dal lontano anno duemila, segnale preoccupante riguardante possibili effetti negativi sulla crescita mondiale.

Questo deterioramento della fiducia, insieme all’aumento dei costi delle materie prime ed altre misure protezionistiche, ha portato ad abbassamenti nelle previsioni di crescita economica globale. Nonostante ciò, l’Italia continua a beneficiare dello spread ridotto e di un rating sovrano migliorativo; tuttavia rimane vulnerabile data la presenza persistente di un alto debito pubblico unitamente a una scarsa crescita interna.

Infine, tra i nuovi elementi d’incertezza identificabili vi sono le monete digitali emesse dalle autorità: qualora queste valute dovessero diventare sistemiche , un eventuale default potrebbe generare l’effetto domino sui mercati della finanza internazionale. In Europa, quindi, un uso diffuso delle stablecoin potrebbe interferire con meccanismi tradizionali relativi al pagamento, compromettendo persino la sovranità monetaria stessa.

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