Nel 2024, la Pianura Padana ha registrato un significativo aumento delle temperature, con Pavia che ha vissuto undici giorni freddi e ben 76 notti tropicali. Lodi e Cremona non sono state da meno, con incrementi medi di temperatura rispettivamente di 3.1 gradi e un totale di 81 notti tropicali a Cremona. Questi dati allarmanti sono stati raccolti dal Sole 24 Ore, che ha messo in evidenza le difficoltà climatiche nella regione.
La situazione climatica nelle province
I dati analizzati riguardano i capoluoghi della Pianura Padana, dove Lodi si colloca all’88° posto per condizioni meteorologiche favorevoli, seguita da Pavia al 94°, Mantova al 97° e Cremona al fondo della lista al 102°. Sono stati considerati quindici parametri diversi tra il 2014 e il 2024 per valutare le condizioni climatiche: dalle ondate di calore alle precipitazioni estreme.
Pavia si distingue per la sua posizione nel ranking: occupa il 66° posto per ondate di calore, il 60° per notti tropicali e il triste primato del 105° posto per giorni freddi. Lodi mostra una performance migliore in alcune categorie come i giorni consecutivi senza pioggia , ma risulta comunque vulnerabile agli eventi estremi come caldo intenso ed ondate di calore . Cremona affronta una situazione simile con posizioni sfavorevoli sia nelle ondate di calore che nei giorni freddi.
La percezione mediatica del cambiamento climatico
Nonostante l’evidente deterioramento delle condizioni climatiche nella regione, l’Osservatorio di Pavia per Greenpeace segnala un notevole calo del reportage sul meteo nei media tradizionali; è stato registrato un abbattimento del 47% negli articoli dedicati a questo tema nel corso dell’anno passato. Questo ridotto interesse sembra riflettere una maggiore attenzione verso gli impatti economici delle politiche climatiche piuttosto che sulle conseguenze ambientali dirette.
Francesco Dottori, professore associato presso la Scuola universitaria superiore Iuss di Pavia, sottolinea come ci sia unanimità nella comunità scientifica riguardo ai cambiamenti climatici in atto; tuttavia esistono divergenze nell’opinione pubblica su tali questioni. Le ondate di caldo estremo rendono difficile la vita quotidiana nelle città della Pianura Padana; molti residenti ricorrono ai condizionatori d’aria non solo per alleviare le temperature interne ma anche contribuendo ad aumentare ulteriormente quelle esterne.
Fenomeno degli eventi estremi
Il riscaldamento globale porta con sé fenomeni meteorologici sempre più estremi. Un incremento dell’energia nell’atmosfera provoca venti più forti anche in aree normalmente poco ventilate come la Pianura Padana; ciò si traduce in precipitazioni intense alternate a periodiche siccità. Il recente episodio siccitoso del 2023 è seguito da fortissime piogge che hanno complicato ulteriormente la gestione delle risorse idriche locali.
Le strutture dei Consorzi irrigui non erano progettate tenendo conto degli attuali scenari meteorologici variabili; questo rende difficile affrontare situazioni impreviste legate alle risorse idriche disponibili sul territorio. Di recente si è verificata l’esondazione del fiume Ticino: inizialmente sottovalutata dai residenti anziani della zona poiché ritenuta improbabile dopo sole ventiquattro ore di pioggia intensa.
Dottori mette in evidenza come le persone tendano a ricordare situazioni passate senza considerare l’evoluzione del fenomeno atmosferico attuale; eventi eccezionali possono ripetersi indipendentemente dalla loro frequenza storica passata o dalla stagione specifica durante cui accadevano precedentemente.
Necessità d’intervento preventivo
La crescente incidenza degli eventi estremamente rari richiede azioni preventive concrete da parte delle amministrazioni locali e nazionali. È fondamentale investire nella creazione d’aree verdi urbane capaci d’assorbire acqua durante le fortissime piogge ed edificare abitazioni progettate tenendo conto dei cambiamenti termici stagionali previsti nei prossimi anni.
Inoltre sarebbe utile migliorare informazione e preparazione alla gestione degli allagamenti attraverso campagne educative mirate alla popolazione locale affinché possano affrontare meglio queste nuove sfide legate ai cambiamenti climatici imminenti.
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