Nella domenica delle Palme, un attacco missilistico russo ha colpito la città di Sumy, in Ucraina, causando la morte di decine di persone e ferendo oltre novanta. Tra le vittime ci sono anche bambini. Questo evento ha suscitato una forte condanna internazionale da parte di leader politici e istituzioni europee.
L’attacco su Sumy
La mattina della domenica delle Palme, le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico su Sumy, una città situata nel nord-est dell’Ucraina vicino al confine con la Russia. Le esplosioni hanno devastato aree residenziali e luoghi pubblici mentre i cittadini si preparavano a celebrare una delle festività più importanti del calendario cristiano. I rapporti iniziali parlano di almeno due bambini tra le vittime e numerosi feriti che necessitano immediatamente assistenza medica.
Le autorità locali hanno descritto il panico che ha seguito l’attacco, con i soccorritori impegnati a estrarre persone dalle macerie e a fornire aiuto ai feriti. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla scarsità di risorse sanitarie nella regione già provata dal conflitto in corso. Testimoni oculari hanno raccontato scene strazianti mentre cercavano rifugio dalle esplosioni.
L’attacco è stato percepito non solo come un atto militare ma anche come un affronto simbolico alla celebrazione religiosa del giorno. La scelta della data per l’attacco ha sollevato interrogativi sulla strategia russa nel conflitto ucraino e sul rispetto dei diritti umani durante le operazioni belliche.
Condanne internazionali
L’evento ha scatenato reazioni immediate da parte della comunità internazionale. La premier italiana Giorgia Meloni ha definito l’attacco “orribile e vile”, esprimendo il suo cordoglio per le vittime innocenti coinvolte nell’incidente. Ha sottolineato che tali azioni contraddicono ogni impegno verso la pace promesso dai leader mondiali, incluso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Keith Kellogg, inviato speciale statunitense per la Russia e l’Ucraina, si è espresso in termini simili evidenziando come Mosca abbia “superato i limiti della decenza” con questo attacco indiscriminato contro civili innocenti. Le sue parole mettono in evidenza non solo il dolore umano causato dall’azione militare ma anche la crescente frustrazione nei confronti dell’aggressione russa.
Anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha denunciato fermamente quanto accaduto dichiarando che “la crudeltà russa ha colpito ancora”. Ha chiesto misure urgenti per garantire un cessate il fuoco immediato affinché simili atrocità non possano ripetersi in futuro.
Reazioni dei leader europei
Numerosi leader europei hanno espresso indignazione dopo l’attentato su Sumy. Il presidente francese Emmanuel Macron ha denunciato lo sprezzo mostrato dalla Russia nei confronti delle vite umane e del diritto internazionale; secondo lui è evidente che Mosca continua ad alimentare questa guerra senza considerare gli sforzi diplomatici volti alla pace.
Il premier britannico Keir Starmer si è detto “inorridito” dagli attacchi contro civili innocenti ed esorta Putin ad accettare senza condizioni un cessate il fuoco completo ed immediato per porre fine al conflitto sanguinoso che sta devastando l’Ucraina da anni ormai.
Queste reazioni collettive dimostrano come gli eventi tragici continuino a mobilitare non solo opinioni pubbliche ma anche governi interni ed esteri verso una risposta coordinata contro ciò che viene percepito come aggressione ingiustificabile nei confronti dell’Ucraina da parte della Russia.