Arturo Brachetti, noto come “l’uomo dai mille volti”, continua a emozionare gli spettatori con il suo straordinario one man show. Dopo anni di carriera, l’artista riesce ancora a trasmettere la meraviglia e la gioia di vivere attraverso le sue performance. In questo articolo esploreremo i suoi pensieri sulla sua vocazione artistica, sul teatro e sul rapporto con i social media.
La missione di un artista
Per Arturo Brachetti, portare in scena un one man show è molto più che una semplice esibizione: è una vera e propria vocazione. L’artista ha dichiarato che comprendere la propria missione nella vita è una fortuna rara. “La porterò avanti finché avrò energia”, afferma convinto. Il suo spettacolo attuale gira da nove anni ed è uno dei più apprezzati del panorama teatrale italiano.
Brachetti ricorda un episodio significativo della sua giovinezza: durante gli anni trascorsi in seminario, un prete lo incoraggiò a seguire la sua passione per i giochi di prestigio. Questo consiglio ha segnato profondamente il suo percorso artistico e oggi si sente realizzato nel far sognare gli altri attraverso le sue performance.
La sorpresa come elemento centrale
Uno degli aspetti chiave dello spettacolo di Brachetti è la capacità di sorprendere sia se stesso che il pubblico. Sebbene ammetta che sorprendersi personalmente sia diventato raro col passare degli anni, vive per l’emozione delle reazioni altrui. La sua casa a Torino riflette questa filosofia: presenta sorprese nascoste e angoli misteriosi che divertono gli ospiti.
Durante le sue esibizioni, l’artista si nutre dell’energia del pubblico e si esalta nel vedere le loro reazioni stupite alle magie e ai cambiamenti scenici rapidi tipici del suo stile unico.
Un Peter Pan eterno
Arturo Brachetti descrive se stesso come un Peter Pan intrappolato in un corpo di 68 anni. Nel suo spettacolo vola letteralmente sul palco; questo momento rappresenta per lui una delle esperienze più gratificanti della performance stessa. L’illusione del volo non è solo tecnica ma simbolica; rappresenta la capacità umana di sognare ed evadere dalla realtà quotidiana.
Quando parla della magia presente nel mondo moderno, sottolinea quanto sia fondamentale per l’essere umano avere illusioni da inseguire; citando piattaforme social come Facebook o Instagram come esempi contemporanei delle illusioni create dall’uomo.
Il futuro del teatro post-pandemia
Riflettendo sull’impatto della pandemia sul mondo dello spettacolo, Brachetti evidenzia quanto sia radicata nella cultura umana la necessità di condividere esperienze dal vivo. Secondo lui, nonostante le difficoltà affrontate durante quel periodo critico, c’è stata una risposta forte da parte del pubblico al ritorno nei teatri.
Il teatro ha origini antiche ed essenziali nella società umana; racconta storie fondamentali per mantenere viva la connessione tra individui all’interno della comunità. Questa forma d’arte continuerà ad evolversi ma rimarrà sempre legata alla presenza fisica degli spettatori e alla loro interazione diretta con gli artisti sul palco.
I social media nell’era moderna
Brachetti riconosce l’importanza dei social media nel panorama comunicativo attuale ma mantiene una certa distanza personale da essi poiché preferisce dedicarsi completamente alle sue performance dal vivo piuttosto che gestire continuamente contenuti online. Ha avuto esperienza precoce con internet negli anni ’90 quando fu tra i primi attori italiani ad avere un sito web dedicato al proprio lavoro artistico.
Nonostante ciò non trascorra molto tempo sui social network quotidianamente perché impegnato tra viaggi e spettacoli live, comprende bene quanto siano diventati parte integrante dell’interazione sociale moderna per molti artisti contemporanei.
Un legame speciale con Sardegna
Infine, parlando del suo rapporto con Sardegna dove si esibirà in alcune date speciali nei prossimi mesi, Brachetti ricorda i suoi primi incontri sull’isola avvenuti quando era giovane lavorando come portiere d’albergo in Costa Smeralda. Descrive quei momenti nostalgici evidenziando anche l’accoglienza calorosa degli isolani pur mantenendo qualche riserva iniziale verso chi viene da fuori.
Sebbene riconosca le sfide logistiche legate all’organizzazione dei suoi spettacoli sull’isola, rimane entusiasta all’idea di tornare lì ogni volta, attratto dalla bellezza naturale dell’ambiente circostante.
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