La Polizia di Stato di Como ha arrestato due uomini, un 31enne e un 20enne tunisini, accusati di concorso in rapina aggravata. L’episodio è avvenuto domenica 6 aprile, quando i due hanno tentato di rubare una bicicletta elettrica del valore di quasi 2.000 euro. Entrambi sono risultati irregolari sul territorio e con precedenti penali.
Il tentativo di furto
Intorno alle 10:30 del mattino, durante un normale controllo del territorio in viale Geno, una pattuglia della Polizia è stata avvicinata da un dipendente di un ristorante situato nelle vicinanze della piazza Croggi. L’uomo ha segnalato che poco prima aveva bloccato due individui sospetti che stavano tentando di rubare la bicicletta elettrica appartenente a un suo collega.
Secondo la ricostruzione dei fatti, il dipendente ha notato movimenti strani nei pressi del magazzino dove era custodita la bici. Ha osservato uno dei tunisini – il più giovane – mentre usciva con il mezzo in questione e ha immediatamente allertato il proprietario della bicicletta. Il giovane tunisino è stato prontamente fermato sul posto con la bici rubata; nel frattempo, l’altro complice ha cercato di fuggire.
Il secondo dipendente del ristorante non si è lasciato intimidire e ha inseguito il fuggitivo. Ne è scaturita una colluttazione tra i due fino a quando l’uomo non è riuscito a bloccare anche il 31enne tunisino poco distante dal luogo dell’incidente.
Gli arresti e le indagini
Dopo essere stati portati presso la Questura locale per ulteriori accertamenti, gli agenti hanno scoperto che entrambi gli arrestati avevano precedenti penali legati a reati contro il patrimonio e risultavano privi di documentazione valida per soggiornare in Italia. Inoltre, sono emersi diversi alias utilizzati dai due uomini nel corso degli anni.
In base agli elementi raccolti durante le indagini preliminari ed alla testimonianza dei testimoni presenti al momento dell’accaduto, gli agenti hanno proceduto ad arrestarli per concorso in rapina aggravata. Inoltre, al 31enne tunisino è stata contestata anche la violazione del domicilio poiché si trovava senza autorizzazione nella proprietà privata dove era custodita la bici.
Procedimenti legali
Il Pubblico ministero competente è stato informato delle operazioni svolte dalla Polizia riguardo agli arresti effettuati. In seguito alle valutazioni fatte dal magistrate presente sul caso, si è deciso che entrambi i soggetti dovessero essere trasferiti presso la Casa Circondariale di Como in attesa delle successive fasi processuali.
Questo episodio mette nuovamente sotto i riflettori questioni relative alla sicurezza urbana nella città lariana e alla presenza sul territorio nazionale degli stranieri irregolari coinvolti in attività criminose.