Venezia, 5 aprile 2025 – L’opera “Arcifanfano re dei matti“, composta da Baldassare Galuppi nel 1750 su libretto di Carlo Goldoni, ha debuttato con successo al Teatro Malibran. Questo spettacolo è parte della stagione del Teatro La Fenice ed è frutto di una collaborazione tra Opera Studio e il Conservatorio Benedetto Marcello. Nonostante la giovane età degli strumentisti e degli interpreti, l’allestimento si è rivelato all’altezza delle produzioni più affermate del cartellone veneziano.
La storia dell’opera
“Arcifanfano re dei matti” era considerata perduta fino a circa vent’anni fa, quando ricerche in biblioteche hanno riportato alla luce gran parte delle musiche originali. Per la rappresentazione veneziana sono state necessarie alcune integrazioni per colmare le lacune musicali, ma queste sono state realizzate mantenendo intatto lo stile dell’epoca. L’opera si presenta come un dramma comico in tre atti che esplora temi di follia e saggezza attraverso una serie di personaggi eccentrici.
Il protagonista Arcifanfano incarna una figura che sfida le convenzioni della normalità; i sei personaggi che interagiscono con lui rappresentano vari archetipi umani. Questa struttura consente a Goldoni di riflettere sulla società del suo tempo attraverso un efficace uso dello straniamento tipico della commedia dell’arte. I personaggi presentati includono figure come Sordidone, simbolo dell’avarizia patologica, e Malgoverno, il cui nome parla da sé riguardo alle sue tendenze sperperatrici.
Un cast giovane ma talentuoso
Il direttore d’orchestra Francesco Erle ha guidato l’Orchestra del Conservatorio Benedetto Marcello con grande energia e precisione. Sotto la sua direzione, i giovani musicisti hanno dimostrato abilità paragonabili a quelle di ensemble più esperti. Ogni interprete ha avuto modo di esibirsi in diverse arie musicali alternate a momenti parlati; tuttavia i recitativi non erano presenti nell’allestimento per facilitare gli artisti ancora in fase formativa.
Tra i protagonisti spicca il baritono Samy Timin nel ruolo principale: il suo Arcifanfano risulta surreale ed accattivante. Il soprano Eugenia Siliberto interpreta Madama Gloriosa con sicurezza anche nei passaggi più complessi dal punto di vista vocale. Yukiko Shimizu offre una performance notevole nel ruolo della timida Semplicina mentre Xiyi Wang porta sul palco la vivacità della Madama Garbata.
Gli altri tre ruoli maschili sono interpretati da Marcus Vinicius Bezzerra Dias , Sanlin Wang e Xushuan Cai , tutti capaci di dare vita ai loro personaggi grazie alle loro voci distintive.
Regia creativa e allestimento scenico
La regia firmata da Bepi Morassi gioca un ruolo cruciale nella riuscita dello spettacolo; Morassi ha curato attentamente ogni dettaglio gestuale degli attori rendendoli agili sul palcoscenico. L’allestimento è caratterizzato da colori vivaci ed elementi divertenti che richiamano sia tradizioni teatrali classiche sia innovazioni moderne.
Matteo Corsi ha progettato uno scenario dinamico capace di trasformarsi durante lo spettacolo: inizialmente simile a un circo, evolve in un teatrino settecentesco grazie ad abili rotazioni sceniche. I costumi senza tempo realizzati da Beatrice Raspanti contribuiscono ulteriormente all’atmosfera festosa dell’opera.
La conclusione dello spettacolo lascia il pubblico colpito quando ciascun attore mostra una lettera formando insieme la scritta “Il mondo“. Questo gesto sottolinea come la follia possa essere vista come una caratteristica universale che accomuna tutti noi nel passato così come oggi.