Appello per la salvaguardia del cinema: Liliana Cavani lancia un grido dal Centro Sperimentale - Socialmedialife.it
Il panorama del cinema italiano è in continua evoluzione e spesso si trova a fronteggiare sfide significative. Nell’ambito della presentazione del festival “Custodi di sogni – I tesori della Cineteca Nazionale“, Liliana Cavani ha sollevato una questione cruciale per la settima arte: il futuro del cinema nella moderna era digitale. Questo evento, che si svolgerà dal 31 marzo al 6 aprile, ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del mondo cinematografico, tra cui Gabriella Buontempo, Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, e Steve Della Casa, Conservatore della Cineteca Nazionale.
Liliana Cavani, regista di fama internazionale, ha espresso preoccupazione riguardo al modo in cui il cinema sta perdendo la sua essenza a favore della trasmissione televisiva. Durante l’incontro, la Cavani ha affermato che è imperativo che il settore cinematografico non si limiti a formare professionisti se il risultato finale viene relegato alla visione domestica. Secondo la regista di “Il portiere di notte“, l’arte cinematografica deve vivificarsi in contesti comunitari per mantenere il suo significato più profondo. La magia del cinema, per lei, risiede nella condivisione dell’esperienza, che viene a mancare quando i film vengono fruiti comodamente da casa magari ogni sera.
Cavani ha invitato a riflettere su un’azione collettiva che possa rimettere al centro la vera fruizione del cinema, distinta dalla frenesia consumistica delle serie TV. La regista, insignita del Leone d’oro alla carriera, ha messo in evidenza come il cinema rappresenti la cultura per eccellenza, un’espressione artistica che merita di essere valorizzata e non oscurata dalla massa di contenuti televisivi.
Durante il festival, Gabriella Buontempo ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa, che coincide con i festeggiamenti per i novant’anni del Centro Sperimentale di Cinematografia. La presidente ha descritto il CSC come un crocevia di memoria e progettualità per il futuro del cinema italiano. La Cineteca Nazionale, da sempre custode della storia del nostro cinema, sta lavorando per rendere accessibile a più persone possibile il suo prezioso patrimonio cinematografico.
In occasione di questo festival, il Centro non intende solo celebrare la propria storia, ma anche proiettare il suo ruolo per le generazioni future. La Buontempo ha annunciato l’apertura di una nuova sede a Cagliari, dedicata alla musica da film, un passo che promette di arricchire l’esperienza cinematografica e contribuire a una maggiore diffusione della cultura filmica nell’isola e oltre.
Il festival “Custodi di sogni” si propone di attestare l’importanza della visione collettiva nella cultura cinematografica italiana. Cavani ha ammonito il pubblico sulla necessità di preservare la tradizione cinematografica attraverso eventi che stimolino il dibattito e l’interazione tra le persone. La registrazione e analisi delle opere cinematografiche, secondo la regista, non dovrebbero mai essere pensate come meri prodotti da consumare, ma come eventi artistici che favoriscono lo scambio di idee e sentimenti.
L’istanza della Cavani richiede una riflessione più profonda su ciò che il cinema rappresenta e sul valore che esso aggiunge alla società. Riscoprire il potere del cinema significa anche abbracciare la sua capacità di unire e coinvolgere le persone in esperienze condivise, un aspetto che rischia di essere dimenticato in un’epoca predominata dall’intrattenimento individuale e dalla digitalizzazione.
La questione sollevata da Liliana Cavani invita a considerare quali passi debbano essere intrapresi per salvaguardare l’artisticità del cinema da un’eccessiva commercializzazione. La necessità di una campagna seria per sostenere la visione comunitaria delle opere cinematografiche appare oggi assai urgente, in modo da evitare che il patrimonio culturale e artistico del cinema italiano svanisca nel vasto mare di contenuti TV. In un contesto sociale sempre più orientato verso la fruizione individuale, il compito di tutti noi sarà quello di riscoprire le radici e la magia del film come esperienza collettiva, un’esperienza che sta alla base della sua autentica essenza.