Anora trionfa agli Oscar 2025, cinque vittorie sorprendenti e una serata di emozioni per il cinema

La cerimonia degli Oscar del 2025 ha riservato molte sorprese, con il dramedy Anora di Sean Baker che ha conquistato ben cinque statuette su sei candidature, tra cui quella per la migliore attrice protagonista, vinta dalla giovane Mikey Madison. Questa vittoria è particolarmente significativa, poiché Madison, a soli 25 anni, è riuscita a superare la favorita Demi Moore. Baker, per la sua parte, si è distinto nel panorama cinematografico, portando a casa premi per miglior film, regia, sceneggiatura e montaggio, ottenendo un successo paragonabile solo a Walt Disney. La vicenda di Anora è emblematicamente legata a un budget di produzione modesto, con un incasso di 15,6 milioni di dollari al botteghino nordamericano, e una corsa finalizzata a incassare premi sempre più importanti.

Delusioni italiane e la lotta per il premio internazionale

Quest’anno, l’Italia ha dovuto affrontare un’annata deludente. La pellicola Vermiglio è stata esclusa dalla lista dei film candidati, e anche le nominations per Isabella Rossellini, con il suo film Conclave, non ha sfondato. La situazione si è rivelata ben più complicata per Emilia Perez, produzione francese di Jacques Audiard, che ha visto ben tredici nomination, ma ha concluso la serata con solo due vittorie: una per Zoe Saldana come attrice non primaria e l’altra per El Mal come canzone originale. La previsione iniziale di clericalità per il premio di miglior film internazionale si è tramuta in un colpo di scena, con il successo di Io sono ancora qui di Walter Salles, film dal forte messaggio anti-autoritario. Sul palco, Karla Sofia Gascon, star trans spagnola, di fronte alle critiche e alle risate del comico Conan O’Brien, ha vissuto una serata di sentimenti contrastanti.

Riconoscimenti e discorsi emozionanti

Un altro vincitore atteso, The Brutalist, ha ottenuto tre statuette, tra cui quella per la miglior fotografia, colonna sonora e miglior attore, andata ad Adrien Brody. Nel suo discorso di accettazione, Brody ha parlato di temi profondi come il trauma della guerra, l’oppressione sistematica e le ingiustizie razziali. Ha espresso la necessità di affrontare l’odio nel mondo, sottolineando il valore di un futuro inclusivo. La sua vittoria ha strappato il premio al noto Timothée Chalamet, considerato un serio candidato per il suo ruolo in A Complete Unknown, pellicola che narra i primi anni di vita di Bob Dylan. Kieran Culkin ha avuto il suo momento di gloria vincendo il premio come miglior attore non protagonista per il film di Jesse Eisenberg, A Real Pain. La sua accettazione, colma di emozione e non priva di parolacce, ha destato l’attenzione della rete Abc, che trasmetteva in diretta l’evento.

Politica e attualità sul palco degli Oscar

L’Academy ha cercato di mantenere l’evento apolitico, ma una battuta di O’Brien sulla pellicola Anora ha direttamente toccato la questione geopolitica, citando il potere di Vladimir Putin. Il tema del sostegno all’Ucraina è apparso di per sé tossico, con Guy Pearce che indossava una spilletta con la scritta “Slava Ukraine“, mentre la questione di Gaza si è trasformata in un momento di coscienza collettiva. La vittoria del documentario No Other Land ha sottolineato la distruzione di un villaggio della Cisgiordania, portando i cineasti a sottolineare l’interconnessione tra i popoli, invitando il mondo a fermare la cosiddetta “pulizia etnica” del popolo palestinese.

Ricordi e omaggi speciali

La cerimonia ha visto un segmento forte dedicato al ricordo, inaugurato da Morgan Freeman, onorando Gene Hackman, amico e co-protagonista in Gli Spietati. Non è mancato anche un tributo musicale dedicato a James Bond, un segno di rispetto mentre la direzione creativa della famosa franchise passa ad Amazon, aprendo un nuovo capitolo nella storia di uno dei personaggi più emblematici del cinema. Una serata ricca di emozioni, in cui la celebrazione del talento si è mescolata a riflessioni più profonde sulle sfide contemporanee e sul ruolo del cinema nel mondo.

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