Un gruppo di ventidue ex operai della storica fabbrica di lampadine Leuci, chiusa nel 2014, ha avviato un’azione legale contro l’Inps per ottenere benefici contributivi a causa dell’esposizione all’amianto. Questa sostanza tossica, presente in abbondanza nell’ambiente lavorativo degli operai, è responsabile del mesotelioma, un tumore letale che si sviluppa dopo anni dall’esposizione. La vicenda mette in luce le difficoltà che affrontano coloro che hanno subito danni da amianto e il contrasto tra i diritti riconosciuti dalla legge e le pratiche burocratiche.
La situazione degli ex operai
Gli ex dipendenti della Leuci hanno lavorato per anni in un ambiente contaminato da amianto. Questo materiale era utilizzato nelle coperture dei capannoni, nei rivestimenti dei condotti e persino nei vestiti ignifughi forniti ai lavoratori. Nonostante la legge del 1992 riconosca diritti specifici a chi è stato esposto a livelli superiori alle 100 fibre di amianto per litro d’aria, gli operai si trovano costretti a combattere una battaglia legale contro l’Inps per ottenere il risarcimento dovuto.
Cinzia Manzoni, presidente del Gruppo aiuto mesotelioma , sostiene i ventidue uomini nella loro lotta. Il GAM è stato fondato nel 2014 con l’obiettivo di supportare le vittime dell’amianto e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi associati all’esposizione a questa sostanza nociva. Manzoni ha perso suo padre Angelo proprio a causa di un tumore alla pleura provocato dall’amianto.
L’importanza della legge del 1992
La legge italiana del 1992 stabilisce diritti specifici per coloro che sono stati esposti all’amianto in ambito lavorativo. Tuttavia, nonostante queste disposizioni legislative chiare, gli ex operai devono affrontare ostacoli significativi nel tentativo di ricevere il supporto necessario. Molti si trovano costretti ad intraprendere azioni legali lunghe e complesse contro istituzioni statali che sembrano negare i diritti sanciti dalla stessa legislazione.
Il caso dei ventidue operai non è isolato; altri gruppi hanno già ottenuto risultati positivi nelle loro vertenze legali riguardanti esposizioni simili all’amianto. Tre colleghi degli attuali querelanti hanno già vinto cause simili mentre anche altri lavoratori delle officine ferroviarie Costareil stanno seguendo percorsi analoghi.
I dati sul mesotelioma nella provincia
Secondo recenti statistiche relative alla provincia di Lecco, negli ultimi sette anni sono stati registrati ben 187 casi accertati di mesotelioma. Questi numeri evidenziano come la problematica dell’esposizione all’amianto continui ad avere ripercussioni gravi sulla salute pubblica locale. Cinzia Manzoni sottolinea come queste “fibre killer” continuino ad essere presenti nell’ambiente circostante e possano colpire anche persone al di fuori dell’ambito lavorativo tradizionale.
La Giornata mondiale delle vittime dell’amianto ha rappresentato un momento cruciale per richiamare attenzione su questi temi spesso trascurati dalla società civile e dalle istituzioni stesse. Manzoni afferma che molte famiglie vivono con il dolore causato da questa malattia silenziosa ma fatale; alcuni potrebbero sentirsi imbarazzati o sopraffatti dal lutto al punto da evitare discussioni sull’argomento.
L’appello resta quello alla consapevolezza: se non si agisce ora per affrontare seriamente la questione dell’amianto nell’ambiente urbano ed industriale italiano, ci saranno conseguenze drammatiche anche per le generazioni future.
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