Un gruppo di investitori, capitanato da Elon Musk, ha presentato un’offerta di 97,4 miliardi di dollari per acquisire OpenAI, segnando un importante sviluppo nella disputa tra Musk e Sam Altman per il controllo della società che ha dato vita al noto chatbot di intelligenza artificiale, ChatGPT. Questa notizia è stata riportata in esclusiva dal Wall Street Journal, che ha citato l’avvocato di Musk, Marc Toberoff, il quale ha confermato che l’offerta è stata presentata al consiglio di amministrazione di OpenAI nelle ultime ore. L’offerta giunge in un momento cruciale, poiché Altman sta cercando di trasformare OpenAI in una società a scopo di lucro, modificando così la natura originale del progetto, al quale Musk aveva contribuito finanziariamente.
Sam Altman ha avuto un ruolo significativo nei primi giorni dell’amministrazione di Donald Trump alla Casa Bianca, partecipando a una conferenza stampa che ha annunciato un investimento fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale attraverso una joint venture denominata Stargate, in collaborazione con Oracle e SoftBank. Musk, in un comunicato diffuso da Toberoff, ha affermato: “È tempo che OpenAI ritorni a essere la forza aperta e orientata alla sicurezza per il bene comune che un tempo era”. Una portavoce di OpenAI non ha fornito immediatamente commenti in merito.
Nel dicembre 2022, OpenAI ha rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio blog in cui si affermava: “La struttura di OpenAI deve cambiare affinché la nostra missione possa progredire”. Questo annuncio ha segnato l’inizio di una riorganizzazione societaria per supportare in modo più efficace la missione di sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI) a beneficio dell’umanità. L’intenzione era chiara: trasformare OpenAI da laboratorio di ricerca no-profit a startup operante sul mercato.
Fondato nel 2015, OpenAI aveva inizialmente come obiettivo la ricerca pura senza scopo di lucro. Tuttavia, nel 2019, la società ha dichiarato di essere andata oltre il suo ruolo originario, affermando che sarebbero stati necessari circa 10 miliardi di dollari per sviluppare l’AGI. Per finanziare le risorse computazionali e attrarre talenti di alto livello, OpenAI ha deciso di collaborare con investitori, una mossa che ha segnato un cambiamento significativo nel suo modello operativo.
La trasformazione di OpenAI in una società a scopo di lucro ha suscitato forti critiche da parte di Elon Musk, che ha co-fondato il laboratorio no-profit nel 2015, investendo inizialmente 30 milioni di dollari. Musk ha espresso preoccupazione per il fatto che questa transizione contraddisse la missione originale di sviluppare intelligenza artificiale “per il bene dell’umanità”. Secondo Musk, il profitto non dovrebbe essere la priorità di un’organizzazione dedicata a un obiettivo così nobile.
Per questo motivo, nel dicembre 2022, Musk ha avviato un’azione legale per bloccare la conversione di OpenAI in un’entità profittevole, sostenendo che tale cambiamento violerebbe i principi fondativi dell’azienda e rappresenterebbe un rischio per l’umanità.
Musk ha messo in evidenza che dare priorità al profitto potrebbe compromettere lo sviluppo etico e la sicurezza delle tecnologie di intelligenza artificiale. Le sue preoccupazioni si concentrano sul fatto che una società orientata al profitto potrebbe non essere in grado di garantire che le sue innovazioni siano utilizzate in modo responsabile e a beneficio della società. La battaglia legale e la tensione tra Musk e Altman rappresentano un punto cruciale nella storia di OpenAI e del futuro dell’intelligenza artificiale.