Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha recentemente ottenuto un accesso inaspettato alla Casa Bianca, sfidando la rivalità con Elon Musk. Secondo quanto riportato dal New York Times, nonostante fosse stato marginalizzato durante l’insediamento di Donald Trump, Altman aveva già iniziato a costruire relazioni significative prima dell’assunzione del presidente. Nei giorni antecedenti al giuramento, ha conversato con Trump per 25 minuti, preparando il terreno per l’iniziativa Stargate, che ora posiziona OpenAI al centro delle politiche governative sull’intelligenza artificiale.
Altman, 39 anni, noto sostenitore dei democratici e critico di Trump durante il primo mandato, è riuscito a conquistare la fiducia del presidente, bypassando Musk, con cui ha avuto un contenzioso legale protratto nel tempo.
Per raggiungere l’entourage di Trump, l’amministratore delegato di OpenAI ha sfruttato i suoi legami con il governatore del Nord Dakota, Doug Burgum. Questa strategia gli ha permesso di mantenere anche contatti con l’amministrazione Biden, creando un equilibrio che ha facilitato il suo inserimento nell’agenda presidenziale riguardante l’intelligenza artificiale.
L’approccio di Altman evidenzia come le relazioni personali e le connessioni politiche possano influenzare le dynamics di potere, specialmente in un campo così cruciale come quello dell’IA. La sua abilità nel navigare tra le diverse amministrazioni e mantenere un profilo attivo in un settore in rapida evoluzione potrebbe rivelarsi determinante per il futuro di OpenAI e la sua influenza nel panorama politico americano.