Musk propone l’acquisto di OpenAI per 97,4 miliardi: ecco gli investitori alleati

Elon Musk ha recentemente lanciato una proposta di acquisizione per OpenAI, la nota organizzazione no profit che gestisce lo sviluppo di intelligenza artificiale. L’offerta, non richiesta, ammonta a ben 97,4 miliardi di dollari e ha suscitato un acceso dibattito nel settore tecnologico. La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal, mentre il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha prontamente risposto con un secco “No grazie”, sottolineando che la sua organizzazione ha la priorità di acquistare X, precedentemente conosciuta come Twitter. Musk ha ironizzato sulla situazione, presentando una propria contro-offerta di 9,74 miliardi di dollari.

La proposta di Musk è stata formalmente presentata al consiglio di amministrazione di OpenAI dall’avvocato Marc Toberoff, il quale ha dichiarato che è giunto il momento di riportare OpenAI alla sua missione originaria di open-source e sicurezza, in contrasto con le attuali pratiche commerciali che, secondo Musk, hanno trasformato l’organizzazione in una filiale di Microsoft. La divisione profit di OpenAI ha già ricevuto investimenti significativi da Microsoft, ammontanti a circa 13 miliardi di dollari, per lo sviluppo di modelli di linguaggio avanzati.

La cordata di investitori di Musk

Per sostenere la sua offerta, Musk ha riunito una cordata di investitori, guidata dalla sua azienda xAI, fondata nel 2023 con l’obiettivo di sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale generativa. Tra i membri della cordata si trova Ari Emanuel, CEO di Endeavor, noto per il suo operato nell’industria dell’intrattenimento. La partecipazione di Emanuel potrebbe suggerire un interesse di Musk nel settore dello spettacolo, che sta affrontando sfide significative a causa dell’adozione dell’intelligenza artificiale.

Un altro investitore chiave è Joe Lonsdale, cofondatore di Palantir, un’azienda specializzata in analisi di big data. Lonsdale, un grande sostenitore di Musk, ha deciso di unirsi all’iniziativa attraverso la sua società di investimento 8VC. La cordata include anche Alexander Tamas, fondatore di Vy Capital, che ha investito in diverse aziende di Musk, e Antonio Gracias, noto per i suoi investimenti in SpaceX e Tesla. Infine, Gavin Baker di Atreides Management e Ron Baron di Baron Capital Group completano il gruppo di investitori.

Le vere intenzioni dietro l’offerta

Secondo Axios, l’offerta di Musk potrebbe non essere motivata dalla reale intenzione di acquisire OpenAI, ma piuttosto dalla volontà di ostacolare le sue future iniziative, in particolare quelle a scopo di lucro. Altman ha lavorato per ristrutturare OpenAI dopo essere stato temporaneamente allontanato dal consiglio di amministrazione, e sta cercando di trasformare l’organizzazione in una società a scopo di lucro, rendendola più attraente per gli investitori.

Il piano di Altman, confermato da Reuters, prevede la trasformazione di OpenAI in una società profit, mantenendo però una quota di minoranza per la parte no profit, senza potere decisionale. L’offerta di Musk potrebbe alterare significativamente le dinamiche di mercato, influenzando il valore degli asset di OpenAI. Inoltre, il progetto Stargate, da 500 miliardi di dollari, recentemente annunciato dalla Casa Bianca, ha come protagonista OpenAI e ha attirato investimenti significativi da Oracle e SoftBank. Musk, tuttavia, è stato escluso da questo progetto, nonostante la sua vicinanza con l’attuale amministrazione.

La situazione rimane in evoluzione e il futuro di OpenAI e della sua missione potrebbe dipendere in gran parte dalle mosse strategiche di Musk e dai suoi investitori.

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