Musk propone 97 miliardi di dollari per acquisire OpenAI, Altman rifiuta e punta su X a 9,74 miliardi.

Il conflitto tra Elon Musk e Sam Altman si intensifica con l’offerta di 97,4 miliardi di dollari per acquisire OpenAI, sollevando interrogativi sul futuro dell’organizzazione.
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Il conflitto tra due figure di spicco nel settore dell’intelligenza artificiale, Elon Musk e Sam Altman, si intensifica con un’offerta senza precedenti. Il 2 ottobre 2023, un consorzio di investitori guidato da Musk ha presentato un’offerta di 97,4 miliardi di dollari per acquisire la non-profit che controlla OpenAI. Questa mossa segna un punto cruciale nella rivalità tra i due, entrambi legati a Donald Trump, e aumenta la tensione sul futuro della società responsabile di ChatGPT.

La proposta di Musk

L’avvocato di Elon Musk, Marc Toberoff, ha comunicato che l’offerta è stata presentata al consiglio di amministrazione di OpenAI. Toberoff ha inoltre dichiarato che il gruppo di investitori è disposto a eguagliare o superare qualsiasi proposta che possa arrivare in futuro. Questa iniziativa complica notevolmente i piani di Sam Altman, attuale CEO di OpenAI, il quale sta cercando di trasformare l’organizzazione in una società a scopo di lucro. Tra i progetti di Altman si prevede una spesa fino a 500 miliardi di dollari per infrastrutture attraverso la joint venture Stargate, recentemente approvata da Donald Trump durante un incontro alla Casa Bianca.

La battaglia legale

Musk e Altman sono già coinvolti in una battaglia legale riguardante la direzione futura di OpenAI. Musk ha espresso la sua visione di riportare OpenAI ai suoi principi originari, sottolineando l’importanza di un approccio open source e incentrato sulla sicurezza. Entrambi i fondatori hanno collaborato per creare OpenAI nel 2015 come organizzazione benefica. Dopo l’uscita di Musk nel 2019, Altman ha guidato la creazione di una sussidiaria a scopo di lucro, che ha attratto investimenti significativi da parte di Microsoft e altri finanziatori. Attualmente, Altman sta progettando di separare l’organizzazione non-profit dalla sussidiaria, sollevando interrogativi su come verrà valutata la non-profit nella transizione.

Le implicazioni dell’offerta

L’offerta di Musk non solo stabilisce un nuovo standard nel settore, ma potrebbe anche garantire a lui o ai gestori dell’organizzazione non-profit una significativa influenza nella nuova OpenAI. La proposta è supportata da xAI, la società di intelligenza artificiale di Musk, aprendo la possibilità di una futura fusione. Il consorzio di investitori comprende nomi importanti come Valor Equity Partners, Baron Capital e 8VC, la quale è guidata da Joe Lonsdale. Anche Ari Emanuel, CEO di Endeavor, ha espresso il suo sostegno all’offerta tramite il suo fondo di investimento. Musk ha anche presentato denunce legali, accusando OpenAI di aver tradito la sua missione originale e di aver collaborato con Microsoft per dominare il panorama dell’intelligenza artificiale.

La reazione di Altman

Sam Altman non ha tardato a rispondere all’offerta di Musk. Su ‘X’, ha scherzato dicendo: «No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi». Questa battuta mette in evidenza la sua determinazione a mantenere il controllo su OpenAI e a non cedere alle pressioni esterne. La tensione tra i due protagonisti del settore dell’intelligenza artificiale continua a crescere, mentre le sorti di OpenAI rimangono in bilico.

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