Musk e Altman si scambiano accuse, mentre Trump rimane neutrale nella disputa

Il conflitto tra Elon Musk e Sam Altman minaccia l’innovazione tecnologica negli Stati Uniti, mentre Donald Trump cerca di mantenere buoni rapporti con entrambi per il futuro della Silicon Valley.
Musk-Altman, Accuse Incrociate. E Trump Per Ora Non Si Schiera Musk-Altman, Accuse Incrociate. E Trump Per Ora Non Si Schiera
Musk-Altman, accuse incrociate. E Trump per ora non si schiera - Socialmedialife.it

Donald Trump ha saputo attrarre l’élite della Silicon Valley, ignaro delle rivalità e delle tensioni che caratterizzano il mondo della tecnologia. Uno degli scontri più recenti è quello tra Elon Musk e Sam Altman, riemergente dopo che Musk ha presentato un’offerta da 97,4 miliardi di dollari per acquisire la non profit che gestisce OpenAI, un’organizzazione che aveva già finanziato con 45 milioni nel 2015. È evidente che la Casa Bianca dovrà intervenire per placare un conflitto che potrebbe ostacolare l’ambizioso progetto di Trump di trasformare gli Stati Uniti nel «Paese dell’intelligenza artificiale», come ha sottolineato più volte il presidente.

Il conflitto tra Musk e Altman

Attualmente, Trump mantiene un profilo basso, concentrato sulla proposta di una riviera esclusiva a Gaza e sulla risoluzione del conflitto in Ucraina. Nel frattempo, il confronto tra i due CEO si fa sempre più acceso: Musk ha etichettato Altman come un «truffatore» per la seconda volta. In un’intervista rilasciata a Bloomberg, Altman ha descritto Musk, un tempo suo amico grazie a Peter Thiel, come una persona «infelice» e «insicura». Un passaggio significativo dell’intervista riguarda l’influenza di Musk su Trump: «Dovrei preoccuparmi? Non lo faccio, ma forse dovrei. Il mio obiettivo quotidiano è creare tecnologia migliore», suggerendo a Musk di concentrarsi sulla competizione attraverso prodotti superiori invece di adottare strategie legali per «indebolirci» e «rallentarci».

Il ruolo di Trump nel conflitto

Come intende Trump intervenire per risolvere questa disputa? È chiaro che il presidente ha un interesse duplice nel mantenere la pace tra i due: da un lato, desidera che Musk continui a denunciare gli sprechi delle agenzie federali attraverso il suo Department of Government Efficiency, come ha affermato recentemente: «Elon sta facendo un ottimo lavoro, deve continuare, è ciò che gli americani vogliono». Dall’altro lato, Trump vuole mantenere buoni rapporti con Altman, con il quale ha siglato un accordo da 500 miliardi di dollari per sviluppare, insieme a Oracle e Softbank, un’infrastruttura di intelligenza artificiale che potrebbe rendere gli Stati Uniti ancora più competitivi. Infine, un conflitto tra Musk e Altman, con un possibile rallentamento dell’innovazione tecnologica americana, rappresenterebbe una situazione sfavorevole per Washington, che rischierebbe di perdere la leadership nel settore a vantaggio della Cina. Già nel 2024, Musk aveva tentato di attaccare OpenAI, sostenendo che la decisione di Altman di trasformare l’organizzazione da non profit a for profit fosse contraria ai principi fondativi. Musk aveva anche avviato una causa legale, ma Altman ha pubblicato alcune email di Musk in cui il miliardario sosteneva il contrario, rivelando che il rancore era nato dopo il fallimento di Musk nel prendere il controllo di OpenAI. In effetti, Musk, come emerso da alcune email del 2024, avrebbe voluto utilizzare «Tesla come mucca da mungere» per superare Google, un’altra sua ossessione. Questo approccio ricorda quanto accaduto con Twitter nel 2022, quando Musk divenne prima azionista di maggioranza e poi proprietario con un’offerta di 44 miliardi di dollari nell’ottobre di quell’anno. Tuttavia, la situazione con OpenAI è differente, poiché l’organizzazione non è obbligata ad accettare l’offerta più alta, ma quella più in linea con i suoi obiettivi, avendo così la possibilità di rifiutare il tentativo di Musk. Un elemento in comune è la presenza di Bret Taylor, che guida il consiglio di OpenAI e che ha avuto rapporti sia con Musk che con Altman, avendo presieduto il consiglio di Twitter quando l’azienda è passata sotto il controllo di Musk.

Il futuro della Silicon Valley

Ciò che conta per Musk, Altman e, in prospettiva, per tutte le aziende della Silicon Valley, è mantenere buoni rapporti con Trump. Chi riesce a rimanere vicino al presidente spera di influenzare le politiche che plasmeranno la tecnologia nei prossimi decenni. La capacità di navigare in queste complesse dinamiche sarà cruciale per il futuro dell’innovazione tecnologica negli Stati Uniti.

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