Elon Musk, a capo di un gruppo di investitori, ha recentemente avanzato una proposta di acquisizione per OpenAI, valutata 97,4 miliardi di dollari. La notizia è emersa il 10 febbraio 2025, suscitando un immediato rifiuto da parte di Sam Altman, CEO di OpenAI, che ha risposto con un commento sarcastico sui social media, suggerendo che l’azienda potesse considerare l’acquisto della piattaforma X, precedentemente nota come Twitter, per 9,74 miliardi di dollari.
La risposta di Altman ha scatenato un acceso scambio di battute tra i due imprenditori. Musk, noto per la sua personalità provocatoria, ha etichettato Altman come “truffatore”. Questo scambio di parole evidenzia le tensioni crescenti tra Musk e Altman, una rivalità che si è intensificata nel corso degli anni.
La fondazione di OpenAI
Nel dicembre 2015, Elon Musk e Sam Altman hanno fondato OpenAI, un’organizzazione di ricerca focalizzata sull’intelligenza artificiale e senza scopo di lucro, con l’intento di sviluppare tecnologie AI a beneficio dell’umanità. Musk si era impegnato a donare 1 miliardo di dollari all’organizzazione, ma in seguito a indagini, tra cui una del sito TechCrunch, è emerso che i suoi contributi reali sono stati notevolmente inferiori. Si stima che Musk abbia investito solo 15 milioni di dollari, mentre ha affermato di aver donato circa 50 milioni di dollari.
L’uscita di Musk e l’evoluzione di OpenAI
Nel 2018, Musk ha lasciato il consiglio di amministrazione di OpenAI, motivando la sua decisione con il rischio di conflitti di interesse legati alla sua posizione di CEO di Tesla, che stava investendo sempre più nell’intelligenza artificiale. Dopo la sua uscita, OpenAI ha cambiato la sua struttura, passando da un’organizzazione senza scopo di lucro a un modello di profitto limitato, per attrarre investimenti necessari per la ricerca su larga scala. Microsoft è stata una delle prime aziende a sostenere questa nuova direzione, investendo inizialmente 1 miliardo di dollari e successivamente aumentando il suo contributo a 12 miliardi di dollari, diventando il principale investitore di OpenAI.
La creazione di xAI
Nel luglio 2023, Musk ha lanciato xAI, un’impresa dedicata all’intelligenza artificiale con l’obiettivo di “comprendere l’Universo”. Il chatbot sviluppato da xAI, chiamato Grok, è disponibile per gli utenti di X e permette di generare testi e immagini realistiche senza filtri. La nascita di xAI ha ulteriormente acuito la competizione tra Musk e Altman, quest’ultimo ricoprendo il ruolo di CEO di OpenAI dal 2019.
Le controversie legali
Nel febbraio 2024, Musk ha avviato una causa contro OpenAI, Altman e il presidente Greg Brockman, accusandoli di aver tradito la missione originale dell’organizzazione, privilegiando il profitto a discapito del bene pubblico. La causa ha subito diverse evoluzioni, incluso il tentativo di Musk di bloccare la trasformazione di OpenAI in un’entità a scopo di lucro. Nell’agosto 2024, Musk ha ampliato la causa includendo anche Microsoft, sostenendo che la partnership tra OpenAI e il gigante tecnologico violasse i principi fondanti dell’organizzazione. Un giudice federale ha manifestato dubbi su alcune delle affermazioni di Musk, ma ha deciso di consentire alla causa di procedere.
OpenAI risponde a Musk
In risposta alle accuse di Musk, OpenAI ha rivelato nuovi dettagli sulle intenzioni reali dell’imprenditore durante il suo periodo di collaborazione. Secondo OpenAI, nel 2017 Musk avrebbe proposto di trasformare l’azienda in un’entità a scopo di lucro, richiedendo il pieno controllo del laboratorio di ricerca. Dopo il rifiuto della proposta, Musk avrebbe deciso di lasciare l’organizzazione. OpenAI ha anche reso pubbliche comunicazioni interne, come e-mail e messaggi, per sostenere la propria versione dei fatti, dimostrando che Musk fosse favorevole a un modello a scopo di lucro e che avesse previsto il fallimento della no-profit senza la sua guida.