Il mondo interconnesso di oggi richiede competenze sempre più diversificate e specializzate. Lo studio condotto da Intercultura, in collaborazione con Ipsos, rivela come i giovani che hanno partecipato a programmi di scambio culturale tra il 1977 e il 2021 abbiano acquisito abilità fondamentali. L’indagine, che ha coinvolto 958 ex partecipanti, si pone in contrasto con un campione di 250 italiani della stessa età, illustrando chiaramente come le esperienze all’estero influenzino lo sviluppo personale e professionale.
L’acquisizione di abilità trasversali
Trascorrere del tempo all’estero non è solo una questione di viaggio, ma rappresenta un’opportunità formativa senza precedenti. Le statistiche indicano che una volta tornati in Italia, il 68% dei partecipanti ha identificato Intercultura come un elemento chiave nel loro percorso di crescita. Partendo da queste esperienze, i giovani sviluppano capacità di problem solving, autonomia di pensiero e intraprendenza che risultano essenziali in un mondo lavorativo in continua mutazione.
Il rafforzamento delle competenze linguistiche è un aspetto cruciale. I partecipanti non solo parlano inglese, ma mostrano una conoscenza di lingue come cinese, russo e arabo, il che arricchisce ulteriormente il loro profilo. Queste abilità fanno di loro candidati privilegiati nel mercato del lavoro, dove le aziende cercano sempre più figure capaci di comunicare in diverse lingue e di interagire con culture differenti.
Opportunità lavorative e flessibilità
L’esperienza internazionale si traduce in un approccio lavorativo proattivo e flessibile. Circa il 51% degli ex partecipanti lavora in contesti esteri o per aziende multinazionali. La ricerca mette in evidenza come il lavoro venga percepito come un’opportunità di crescita personale. Non stupisce quindi che il 55% degli intervistati affermi di aver trovato o cambiato lavoro con facilità, rispetto al solo 26% dei membri del campione italiano.
Grazie alla formazione ricevuta, molti professionisti cercano alternative lavorative che consentano un maggiore equilibrio tra vita personale e professionale. Tali preferenze si riflettono anche nella richiesta crescente di modalità di lavoro flessibili e ibride, che garantiscano la possibilità di conciliare impegni lavorativi e personali.
Inclusività e cittadinanza globale attiva
La ricerca pone l’accento anche su come l’esperienza all’estero promuova una coscienza sociale più elevata e un atteggiamento inclusivo. Gli ex partecipanti ai programmi Intercultura sembrano avere una predisposizione maggiore a valorizzare la diversità e a impegnarsi per tematiche come l’inclusività di genere, i diritti delle persone LGBTQ+ e la sostenibilità ambientale. Questi valori sono sempre più necessari in una società che affronta sfide globali.
Il forte attaccamento al proprio Paese non è in contraddizione con la mentalità globale acquisita. Chi ha vissuto un’esperienza di studio all’estero spesso si sente più impegnato a partecipare attivamente alla vita sociale e politica, con una fiducia maggiore nelle istituzioni locali e sovranazionali. Infatti, il 66% degli ex partecipanti ha dichiarato di avere fiducia nelle istituzioni rispetto al 53% degli italiani, mentre l’81% ha fiducia nell’Unione Europea, contro il 54% del campione italiano.
Sviluppo della responsabilità individuale e collettiva
Gli aspetti evidenziati dallo studio non si limitano alla semplice acquisizione di competenze. La ricerca indica chiaramente che l’esperienza di studio all’estero sensibilizza gli individui su temi universali e spinge a un maggiore coinvolgimento civico. Questo cambiamento nella mentalità è fondamentale nel contesto attuale, dove la responsabilità individuale e collettiva è sempre più richiesta per affrontare problematiche globali.
Attraverso una riformulazione della propria identità e dei propri valori, chi ha viaggiato ha l’opportunità di diventare un cittadino globale più attivo e consapevole, arricchendo così la propria vita e quella delle comunità in cui vive.
In sintesi, le esperienze offerte dai programmi di Intercultura hanno dimostrato di avere implicazioni significative non solo sul piano professionale, ma anche su quello personale e sociale. Questi risultati sottolineano il valore delle esperienze all’estero, che si rivelano decisive nella formazione delle nuove generazioni.