Dal 3 marzo 2025, Napoli si prepara a ospitare una mostra straordinaria presso il Palazzo Du Mesnil, dedicata a una delle collezioni più significative di coppe talismaniche islamiche. Rivolta agli studenti dell’Università L’Orientale e a tutti gli appassionati di arte e cultura, l’esposizione presenterà 108 esemplari che coprono un arco temporale dal XII al XX secolo. Questa preziosa collezione è stata donata dall’importante Collezione Aron, contribuendo così ad arricchire il patrimonio culturale della città partenopea.
Un patrimonio unico
La curatrice della mostra, Veronica Prestini, mette in evidenza l’importanza di questi oggetti, parte di una “raffinata collezione di metalli islamici”. Queste coppe costituiscono il più grande insieme di questo tipo al mondo, un aspetto che ne aumenta il valore inestimabile. Prestini sottolinea che esemplari simili si trovano solo in alcune collezioni prestigiose, come quelle del Museo d’arte islamica del Cairo, della collezione Gayer-Anderson e della collezione Khalili di Londra. La loro rarità e bellezza le rendono uniche nel panorama museale internazionale.
Dettagli delle opere esposte
La mostra si svolgerà presso il Museo Scerrato dell’Università, dove i visitatori potranno ammirare una varietà di oggetti, tra cui piccole coppe simili a piattini e scodelle decorate con umboni che richiamano le phiale. Le coppe più antiche presentano incisioni di animali, segni zodiacali e pianeti, oltre a ricette e formule magiche. Le coppe più recenti, invece, sono caratterizzate da testi e numeri disposti in reticolati geometrici, con una predominanza di passaggi coranici e invocazioni a figure religiose di spicco, in particolare della tradizione sciita. Molte di queste coppe portano firme e date degli artigiani, suggerendo che potessero essere doni per i pellegrini in viaggio verso la Mecca.
La figura di Armando Tagliacozzo
Questa straordinaria collezione è il frutto del lavoro di Armando Tagliacozzo, un collezionista che ha iniziato a raccogliere questi esemplari negli anni Sessanta. Veronica Prestini descrive Tagliacozzo come un pioniere nel suo campo, capace di esplorare percorsi divergenti e anticonformisti, contribuendo a ridefinire lo studio dell’arte islamica. La sua passione e dedizione hanno portato alla pubblicazione di un primo catalogo sulle coppe, curato da Roberta Giunta nel 2018. Un secondo volume, a cura di Michele Bernardini, è previsto per il 2025, promettendo di approfondire ulteriormente la conoscenza di queste affascinanti opere.
La mostra di Napoli si configura quindi come un’opportunità imperdibile per esplorare un aspetto poco conosciuto dell’arte islamica, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso secoli di storia e cultura.