Il 26 febbraio scorso, due fratelli gemelli albanesi di 18 anni sono stati arrestati con l’accusa di rapina dopo un’aggressione avvenuta nel kebab K2 di via Guarneri del Gesù a Cremona. I giovani, insieme a due minorenni, hanno minacciato il titolare del locale con un coltello e lo hanno picchiato per rubare il denaro della cassa. Oggi si è tenuta la prima udienza del processo che li vede accusati anche di lesioni.
L’aggressione e le accuse
L’episodio risale alle sei del pomeriggio quando i fratelli, reduci da una festa di compleanno e sotto l’effetto dell’alcol, sono entrati nel kebab. Uno dei minorenni ha cercato di accedere al bagno ma è stato bloccato dal titolare. Questo ha dato inizio a una zuffa che ha coinvolto tutti i presenti. Secondo le accuse formulate dal pubblico ministero Francesco Messina, i gemelli avrebbero aggredito il titolare minacciandolo con un coltello afferrato sul bancone mentre l’amica minorenne incitava alla violenza.
La vittima dell’aggressione, Abbu, 39 anni e pakistano, ha riportato traumi facciali tali da richiedere cinque giorni di prognosi presso il Pronto soccorso. La gravità delle azioni compiute dai giovani è aggravata dalla modalità della rapina: oltre alla minaccia con arma bianca, si tratta infatti di una rapina commessa in concorso tra più persone.
Dettagli sull’udienza odierna
Oggi i due fratelli si sono presentati in tribunale accompagnati dalla madre per la prima udienza . Indossavano tute sportive blu e nere ed erano visibilmente nervosi all’ingresso nell’aula giudiziaria. L’avvocato Guido Priori ha comunicato che era pronto un assegno da 600 euro come risarcimento per le lesioni inflitte ad Abbu; questo sarà consegnato durante la prossima udienza fissata per il 29 settembre.
Durante questa sessione verrà ascoltata la testimonianza della vittima mentre il giorno successivo sarà dedicata alla difesa dei gemelli. I legali hanno già presentato filmati registrati dalle telecamere interne del kebab come prove cruciali nel caso.
Le indagini e gli sviluppi futuri
Le indagini condotte dalla squadra mobile hanno portato all’arresto immediato dei tre ragazzi coinvolti nella rapina quella sera stessa: i due diciottenni sono stati trasferiti nel carcere Ca’ del Ferro mentre il quindicenne è stato collocato in una comunità protetta. La ragazza minorenne che li accompagnava è stata identificata successivamente dagli agenti.
Un aspetto significativo emerso durante le indagini riguarda l’interruzione della corrente elettrica all’interno del locale durante l’aggressione; ciò potrebbe aver compromesso alcune registrazioni video utili ai fini processuali. Gli avvocati difensori intendono contestare alcuni elementi delle prove raccolte attraverso questi filmati nelle prossime udienze previste nei prossimi mesi.
L’evoluzione degli eventi legali attorno a questo caso continuerà ad essere monitorata attentamente sia dagli organi d’informazione sia dall’opinione pubblica locale.
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