La sonda New Horizons ha recentemente completato un’importante missione scientifica, producendo la prima mappa dettagliata della Via Lattea utilizzando le emissioni Lyman-alfa. Questo risultato offre nuove informazioni sulla regione galattica che circonda il nostro Sistema Solare e rappresenta un passo significativo per la comprensione dell’universo. I dati sono stati raccolti dal team di ricerca della NASA e analizzati attraverso lo strumento Alice, uno spettrografo ultravioletto.
La scoperta delle emissioni Lyman-alfa
Le osservazioni condotte dalla sonda New Horizons hanno portato alla creazione di una mappa spettrografica unica nel suo genere, focalizzandosi sulle emissioni Lyman-alfa. Questa lunghezza d’onda specifica è emessa dagli atomi di idrogeno ed è fondamentale per gli astronomi che studiano oggetti distanti come stelle e galassie. Grazie a questa nuova mappatura, gli scienziati hanno potuto ottenere una visione chiara dello sfondo luminoso che circonda l’eliopausa del nostro sistema solare.
La mappa mostra una distribuzione uniforme delle emissioni Lyman-alfa attorno alla nostra eliosfera, con circa 90.000 stelle identificate per la loro luminosità ultravioletta. Le coordinate galattiche sono state tracciate in modo da evidenziare i poli nord e sud insieme alla direzione del flusso interstellare che attraversa il sistema solare.
Rilevamenti dopo Plutone
Dopo aver completato il sorvolo di Plutone nel 2015, New Horizons ha continuato a raccogliere dati sulle emissioni Lyman-alfa mentre si allontanava dal Sole. Nel corso del 2023, il team ha effettuato scansioni sistematiche dell’emissione luminosa proveniente dalla galassia, riuscendo a coprire circa l’83% del cielo visibile.
Per isolare le informazioni utili dalle interferenze causate dalle emissioni solari diffuse, gli scienziati hanno applicato modelli matematici ai dati ottenuti dallo spettrografo Alice. I risultati mostrano una luminosità del cielo in luce Lyman-alfa dieci volte superiore rispetto alle stime precedenti degli esperti.
Implicazioni sul muro di idrogeno
Un aspetto interessante dello studio riguarda l’assenza di prove riguardo a un presunto “muro” di idrogeno interstellare attorno all’eliosfera solare. Gli scienziati avevano ipotizzato che questo accumulo potesse influenzare significativamente le misurazioni delle emissioni Lyman-alfa; tuttavia i dati raccolti da New Horizons non supportano questa teoria.
Questo risultato potrebbe cambiare alcune concezioni precedenti sulla struttura dell’eliosfera e sul modo in cui essa interagisce con il mezzo interstellare circostante; infatti non ci sono indicazioni significative che suggeriscano un contributo sostanziale da parte del muro al segnale osservato nelle misurazioni effettuate dalla sonda.
Un passo avanti nella comprensione dell’universo
Il coautore dello studio Alan Stern ha descritto queste osservazioni come epocali: “Offrono la prima visione chiara del cielo circostante al Sistema Solare nelle lunghezze d’onda ultraviolette.” Questi risultati non solo forniscono nuove informazioni ma pongono anche interrogativi su teorie consolidate riguardanti l’interazione tra l’eliosfera e lo spazio interstellare.
Con questi nuovi dati in mano, i ricercatori possono ora pianificare future indagini per approfondire ulteriormente la conoscenza della nostra galassia e oltre. La missione continua ad essere fondamentale per espandere le nostre conoscenze sull’universo in cui viviamo.
Articolo di