Il 28 aprile 2025, un centinaio di attivisti di Extinction Rebellion ha manifestato davanti al Palazzo dell’Aeronautica Militare a Roma. Vestiti da personaggi delle favole, i manifestanti hanno portato in scena una protesta creativa e provocatoria contro le politiche del governo italiano, accusato di non fare abbastanza per affrontare la crisi climatica.
La scenografia della protesta
La manifestazione si è caratterizzata per l’originalità dei costumi indossati dai partecipanti. Tra Pinocchio, Biancaneve e il Bianconiglio, gli attivisti hanno cercato di attirare l’attenzione su un tema serio attraverso elementi ludici e simbolici. Al centro della scena c’era un grande unicorno cavalcato da una persona mascherata che rappresentava la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questo elemento scenico ha voluto sottolineare l’assurdità delle scelte politiche del governo secondo gli organizzatori.
Gli attivisti hanno esposto uno striscione con la scritta “Il Governo delle favole: la pace col riarmo e il clima con il gas“. Con questa frase intendono criticare le recenti decisioni governative riguardanti l’aumento della spesa militare invece degli investimenti necessari per una transizione ecologica efficace.
Le accuse al governo
Durante la protesta, i membri di Extinction Rebellion hanno denunciato come le risorse pubbliche vengano destinate sempre più alla difesa piuttosto che alla sostenibilità ambientale. Secondo loro, questo approccio mette a rischio non solo il futuro del pianeta ma anche quello delle generazioni future.
I manifestanti sostengono che sia fondamentale invertire questa tendenza e chiedono misure concrete per affrontare i cambiamenti climatici. L’aumento della spesa militare viene visto come un segnale negativo in un momento in cui sarebbe necessario concentrare gli sforzi su energie rinnovabili e pratiche sostenibili.
La risposta istituzionale
Al momento non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte del governo riguardo alla protesta di Extinction Rebellion. Tuttavia, è evidente che eventi come questo riflettono una crescente insoddisfazione tra i cittadini riguardo alle politiche ambientali adottate dall’esecutivo.
Le critiche mosse dagli attivisti si inseriscono all’interno di un dibattito più ampio sulla necessità di rivedere le priorità nazionali nel contesto della crisi climatica globale. Gli esperti avvertono che senza interventi significativi nei prossimi anni sarà difficile raggiungere gli obiettivi fissati dagli accordi internazionali sul clima.
La mobilitazione degli attivisti dimostra quindi quanto sia sentita questa problematica nella società italiana contemporanea e quanto ci sia bisogno di dialogo tra istituzioni e cittadini su temi cruciali come quello dell’ambiente.
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