La saga di Predator, lanciata nel 1987, si prepara a un nuovo inizio con l’uscita di “Predator: Killer of Killers“, prevista per il 6 giugno 2025 su Hulu. Questo film segna un’importante evoluzione nella narrazione del franchise, che ha visto alti e bassi nel corso degli anni. Con una nuova prospettiva sulla dinamica tra umani e Yautja, il progetto mira a restituire dignità ai protagonisti umani, trasformandoli da prede passive in cacciatori attivi.
Un cambiamento nella narrativa del franchise
Fin dal suo esordio cinematografico diretto da John McTiernan, la serie di Predator ha seguito uno schema narrativo ricorrente: gli esseri umani sono braccati dai temibili cacciatori alieni e reagiscono istintivamente per sopravvivere. In film come “Predator 2” e “Predators“, nonostante alcune variazioni ambientali e tonali, la struttura rimane invariata. I personaggi diventano cacciatori solo dopo essere stati messi alle strette dagli Yautja.
Anche tentativi più recenti come “The Predator” di Shane Black hanno cercato di introdurre l’idea di una caccia organizzata contro i Predator. Tuttavia, questa proposta è stata relegata a un ruolo marginale nella versione finale del film. Così facendo, per quasi quattro decenni il franchise ha presentato protagonisti che sopravvivono più grazie all’improvvisazione che alla vera capacità predatoria.
Con “Killer of Killers“, si promette finalmente un cambio radicale in questa dinamica consolidata. Il film adotterà una struttura antologica con diverse storie ambientate in epoche storiche differenti; tutte avranno come protagonisti esseri umani che affrontano i Predator non più come vittime casuali ma come sfidanti consapevoli.
Protagonisti forti e motivazioni personali
Tra le nuove figure principali ci sarà una guerriera vichinga impegnata ad educare suo figlio alla vendetta contro i suoi nemici; un ninja giapponese dell’epoca feudale che collabora con samurai rivali per combattere uno Yautja; infine un pilota della Seconda Guerra Mondiale incaricato di rintracciare una nave Predator abbattuta. Questi personaggi abbracceranno la caccia non solo come atto necessario ma anche motivato da onore o desiderio personale.
Questa impostazione richiama le storie dei fumetti pubblicati da Dark Horse negli anni ’90 dove gruppi d’élite affrontavano consapevolmente gli Yautja spinti dalla necessità ma anche dalla volontà di dimostrare la propria superiorità rispetto agli alieni cacciatori.
La scelta di focalizzarsi su umani predatori rappresenta quindi un’evoluzione significativa per il franchise. Non si tratta più solamente di sopravvivere agli attacchi dei Predator; ora si parla anche della volontà attiva degli esseri umani nel combattere e conquistare i loro avversari extraterrestri.
Un ritorno alle radici senza sottotesti forzati
“Killer of Killers” intende distaccarsi dai sottotesti politici o sociali presenti in alcuni capitoli recenti della saga concentrandosi esclusivamente sulla dimensione fisica dell’atto della caccia stessa. I nuovi protagonisti agiranno spinti da motivazioni personali profonde piuttosto che seguire ordini superiori o dinamiche forzate all’interno del gruppo.
Questa scelta potrebbe restituire al franchise quella brutalità epica presente nel primo film “Predator”, arricchendola però con nuovi elementi culturali e narrativi capaci di attrarre sia i fan storici sia le nuove generazioni interessate alla saga.
Con l’uscita fissata per giugno 2025 su Hulu, “Predator: Killer of Killers” potrebbe segnare finalmente una svolta decisiva per la serie dopo quasi quarant’anni caratterizzati da vari spin-off e adattamenti diversi sul grande schermo.
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