Dal 9 all’11 maggio, il Teatro Verdi di Firenze ospiterà la commedia “Il cappello di paglia di Firenze“, un’opera che promette un mix avvincente di musica, ritmo e comicità. Sotto la direzione del regista Sandro Guerci, la Compagnia del Buono porterà in scena una storia ricca di tradizione e toscanità, capace di intrattenere il pubblico con situazioni esilaranti e colpi di scena.
Trama della commedia
La trama ruota attorno a Francesco Leoni, un giovane sposo che si trova in una situazione disperata: deve recuperare un cappello di paglia fabbricato a Firenze prima delle sue nozze. Il problema nasce quando il suo cavallo mangia il cappello mentre bruca l’erba. Con solo tre ore a disposizione prima del matrimonio, Francesco è costretto ad affrontare una serie infinita d’ imprevisti per rimediare alla situazione.
La proprietaria del cappello rivendica immediatamente la restituzione dell’accessorio; se non dovesse riceverlo entro breve tempo, minaccia Francesco dicendo che lo farà uccidere dall’amante. Questo elemento aggiunge tensione alla vicenda e rende evidente quanto sia urgente per Francesco trovare una soluzione.
Incontri imprevisti
Francesco decide quindi d’affidarsi a Clara, una modista con cui ha avuto una relazione in passato. Tuttavia, Clara non è al corrente delle imminenti nozze e continua a nutrire sentimenti per lui. Questo porta a situazioni comiche quando lei scopre le vere intenzioni del giovane sposo.
Dopo aver lasciato Clara nel caos dei suoi sentimenti irrisolti, Francesco si dirige verso Poggio Imperiale nella speranza d’incontrare una baronessa che potrebbe possedere un cappello simile al suo. Qui incontra ulteriori complicazioni: scambiato per un famoso lirico bolognese da parte della baronessa stessa, Francesco si finge tale ma ben presto deve fuggire da questa nuova identità ingombrante.
Un classico senza tempo
“Il cappello di paglia d’Italia“, titolo originale dell’opera scritta nel 1851 da Eugène Labiche e Marc-Michel, ha segnato la storia del teatro mondiale grazie alla sua capacità d’intrattenere generazioni diverse. Negli anni ’50, Nino Rota ha adattato l’opera trasformandola in uno spettacolo lirico molto apprezzato; i suoi brani musicali sono diventati parte integrante della tradizione operistica contemporanea.
L’edizione curata da Sandro Guerci prevede anche l’utilizzo scenico di oltre 150 cappelli realizzati appositamente per lo spettacolo; questo dettaglio arricchisce ulteriormente l’esperienza visiva offerta agli spettatori rendendo omaggio alla tradizione artigianale fiorentina.
Con questi elementi combinati – comicità travolgente ed eleganza toscana – “Il cappello di paglia di Firenze” rappresenta sicuramente uno degli eventi teatrali più attesi della stagione primaverile fiorentina.
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